Un botta e risposta, dalla virtualità di Facebook alla realtà di un tradizionale sit in, tra il sindaco Carlo Masci e chi non condivide la scelta del passaggio del filobus nel tratto della strada parco che congiunge Pescara a Montesilvano. Tra l'altro, proprio nei giorni scorsi sono ricominciati i lavori sul percorso, soprattutto per quanto riguarda l'introduzione delle barriere che dovranno separare il tracciato dei mezzi elettrici dai passaggi pedonali, attraverso una siepe. Ieri mattina, infatti, Masci con un post sul social network ha scritto di aver ricevuto «offese gratuite rivolte alla mia persona da parte di coloro che ritengono che sulla strada non debbano passare gli autobus elettrici». In più, il primo cittadino ha ribadito che con il passaggio dei mezzi pubblici, non si rinuncerà «a nulla», poiché si potrà continuare «a camminare e ad andare in bici sulla strada parco, senza avere vicino gas di scarico, sul marciapiede e sulla pista ciclabile esistenti». Un post al quale è stato impossibile replicare attraverso un commento, se non condividendolo sul proprio profilo Fb, ha osservato Ivano Angiolelli, portavoce del comitato Strada Parco Bene Comune, in occasione di una manifestazione che si è tenuta nel pomeriggio di ieri sulla strada parco, all'altezza di via Ruggero Settimo.
IL FLASHMOB Una trentina di persone, con megafoni, fischietti e striscioni, per dire «giù le mani dalla strada parco» e «no» al filobus, ma anche per far sentire il proprio dissenso sull'introduzione della barriera. «Il sindaco ha bannato su Facebook i profili di alcuni, per evitare i commenti ha fatto notare Angiolelli e come ha ribadito anche il consigliere comunale del M5S, Massimo Di Renzo - tant'è che io per commentare il suo scritto, ho dovuto condividere il suo post sul nostro profilo. E comunque, va sottolineato, nessuno lo ha insultato, come ha scritto lui. Noi siamo qui, però, in quanto da una settimana hanno messo una recinzione che serve ad impedire l'attraversamento della strada. Ma questa recinzione dà la misura di quello che sarà un domani l'avvento del filobus: succederà che tutte le persone che dovranno andare al mare, dal lato monte, dovranno necessariamente arrivare all'incrocio semaforizzato più vicino. Non potranno più attraversare liberamente la strada. Anzi, per trovare un incrocio semaforizzato, molti dovranno camminare per centinaia di metri alla ricerca di uno dei 5 attraversamenti totali. Il sindaco, invece, sostiene che tutto rimarrà come prima, ma non è vero. Metteranno una siepe fitta invalicabile, la quale deperisce se non fai manutenzione, al posto di una barriera metallica. Ma si tratta di un filobus per trasporto rapido di massa su gomma, è un tram su gomma a tutti gli effetti, che va a 70 km/h: che succederebbe se qualcuno passasse attraverso un varco tra le siepi? E poi, sui marciapiedi del lato mare, gli accessi pedonali andranno chiusi se un condominio ha un accesso secondario sulla strada. A meno che non rappresenti l'unico accesso al condominio: in questo caso, sarà semaforizzato. Si tratta, di fatto, di una barriera architettonica di 6 chilometri». Di Renzo, invece, si chiede «cosa accadrà se il Tar in ottobre annullerà la procedura sui lavori». All'incontro di ieri hanno preso parte anche il consigliere pentastellato Paolo Sola e Alessandro Capodicasa e Lorenzo Marinari dei Giovani democratici.