Quanto sono efficaci le misure di prevenzione del Covid 19 sui mezzi del trasporto pubblico locale? A questa domanda ha cercato di rispondere un gruppo di ricercatori dell'università d'Annunzio, lavorando a uno studio scientifico pubblicato sulla rivista Plos one. Il professor Piero Di Carlo, associato di Fisica per il Sistema Terra e per il Mezzo Circumterrestre del dipartimento di Tecnologie Innovative in Medicina & Odontoiatria dell'ateneo, ha coordinato il gruppo di lavoro composto anche da Piero Chiacchiaretta, Bruna Sinjari, Eleonora Aruffo, Liborio Stuppia, Vincenzo De Laurenzi, Pamela Di Tomo, Letizia Pelusi, Francesca Potenza, Angelo Veronese, Jacopo Vecchiet, Katia Falasca e Claudio Ucciferri. I ricercatori si sono occupati di analizzare il monitoraggio dell'aria e delle superfici a bordo dei bus urbani gestiti da La Panoramica, per individuare quale fosse il rischio di contaminazione da Coronavirus. I campionamenti sono stati analizzati dal laboratorio di Genetica Molecolare del Cast (Center for Advanced Studies and Technology) dell'università d'Annunzio, diretto dal professor Stuppia, usando le stesse tecniche con cui vengono valutati i tamponi. Lo studio parte da presupposti ormai noti a tutti: il Covid 19 può essere trasmesso tramite le goccioline di saliva e toccando materiale infetto, soprattutto in ambienti chiusi. Finora, però, non erano state effettuate rilevazioni del virus nell'aria o sulle superfici, in particolare sui trasporti pubblici, principali indiziati della seconda ondata. Da qui, è partita la curiosità dei ricercatori teatini, che hanno analizzato aria e superfici degli autobus durante il loro normale funzionamento, proprio per capire quanto sia possibile la diffusione del virus sul trasporto pubblico e se le misure protettive obbligatorie siano efficaci. Le rilevazioni sono state effettuate nell'ultima settimana del blocco dei trasporti e durante la prima settimana in cui sono state rimosse le restrizioni di viaggio. In 14 giorni di osservazioni, nel corso delle quali sono saliti a bordo più di 1.100 persone, il virus non è mai stato rilevato sui mezzi, né nei campioni d'aria, né sulle superfici più frequentemente toccate dai passeggeri. «Questi risultati - commenta il professor Di Carlo - suggeriscono che la riduzione del numero di passeggeri, l'uso della mascherina, la disinfezione delle mani e l'arieggiamento sono misure efficaci per prevenire la diffusione del Sars-Cov-2 nel trasporto pubblico».