ROMA Il governo cambia passo su Alitalia, provando ad accelerare. Nel decreto Agosto è stata inserita la norma per la resurrezione della compagnia di bandiera, prevedendone la nascita prima ancora dell'autorizzazione della Direzione generale Concorrenza presso la Commissione europea con cui sono già in corso interlocuzioni. E con la costituzione della Newco verranno subito nominati gli organi esecutivi. Presidente è stato designato Francesco Caio (attuale presidente di Saipem), ad è invece Fabio Lazzerini (attuale chief business officer). Il cda sarà di nove membri: tre posti ai politici, tre ai tecnici, uno probabile ai sindacati più Caio e Lazzerini.
Del nuovo decreto, l'articolo 69 intitolato Misure urgenti per il trasporto aereo - Newco ribalta la procedura che era stata concepita con le norme di qualche mese fa, che prevedevano esplicitamente «l'efficacia della presente disposizione» solo dopo «l'autorizzazione della Commissione europea». La novità consiste nella sostituzione di quella condizione con una di segno diverso: «L'avvio dell'esercizio dell'attività di trasporto aereo è subordinato alle valutazioni della Commissioni europea». Ed è una differenza di non poco conto in quanto viene consentita «la costituzione della società ai (soli) fini dell'elaborazione del piano industriale. Il capitale sociale iniziale è determinato in 10 milioni». Il piano industriale di sviluppo e ampliamento dell'offerta «include le strategie strutturali di prodotto». E sarà approvato dal cda entro 30 giorni «dalla costituzione della Newco».
LEGALI IN CAMPO Il nuovo business plan verrà quindi trasmesso alla Commissione Ue «per le valutazioni di competenza e alle Camere per l'espressione del parere da parte delle Commissioni parlamentari competenti per materia» che esprimeranno parere motivato nel termine perentorio di trenta giorni dalla data di assegnazione». In conseguenza del via libera della Dg Comp, le modifiche verranno apportate nell'atto costitutivo e nello statuto, «incluso l'adeguamento del capitale sociale» che sarà elevato a 3 miliardi.
Se da parte dell'Europa non dovesse essere acceso il semaforo verde, la società verrà «posta in liquidazione». Il nuovo decreto specifica che «il piano può prevedere la costituzione di uno più società controllate o partecipate per la gestione dei singoli rami di attività e per lo sviluppo di sinergie e alleanze con altri soggetti pubblici e privati, nazionali ed esteri, nonché l'acquisto o l'affitto, anche a trattativa diretta, di rami d'azienda di imprese già titolari di licenza di trasporto aereo rilasciata dall'Enac». Lo schema di piano che Lazzerini ha fatto assieme a Deloitte, Oliver Wyman e Grimaldi studio legale, che fungono da advisor del Tesoro, in questa fase in veste di sponsor, prevede che sotto Alitalia figurino due subholding: una per la manutenzione e una per l'handling (la movimentazione dei bagagli), entrambe apriranno il capitale a partner specifici. Secondo le bozze, la nuova compagnia dovrebbe decollare con circa 70 aerei, 7.500 dipendenti mentre il ministro Stefano Patuanelli ha escluso gli esuberi, perché assieme al ministero del Lavoro, sta studiando nuovi ammortizzatori sociali. Anche se la parola definitiva per il decollo dovrà dirla la Dg Comp, è evidente che la mossa di anticipo del governo in qualche modo mette l'interlocutore con le spalle al muro. Nelle interlocuzioni in corso - in questi giorni sono impegnati i legali - l'Europa ha insistito nelle richieste di discontinuità riguardo gli elementi chiave del perimetro: flotta e dipendenti.
Intanto ieri la ministra Paola De Micheli, in webinar, ha incontrato i leader dei sindacati trasporti per fare il punto sulla situazione in un mercato caratterizzato da assenza o quasi di domanda sul lungo raggio, una ripresa sul domestico e timidi segnali sull'internazionale: il confronto sul piano solo dopo il via alla Newco.