CATIGNANO Con lo scooter contro un trattore .È stato uno schianto fatale per Venanzio Colangelo quello avvenuto ieri mattina a Catignano, in contrada Varano. Erano le 6.15 e Colangelo, che aveva 56 anni, stava andando a lavorare alla Tua, dove si occupava di manutenzioni in carrozzeria, quando è finito con lo scooter contro un trattore, per cause che sono ancora tutte da accertare da parte dei carabinieri.Dopo l'urto frontale tra i due mezzi è partita la richiesta di intervento ai soccorritori, nella speranza che i traumi riportati non fossero gravi. È arrivata l'ambulanza e l'uomo è stato trasportato all'ospedale di Chieti, ma quando è arrivato era già morto. Intanto nel punto dove è avvenuto lo scontro sono giunti i carabinieri di Rosciano per i rilievi. Da lì hanno preso il via gli accertamenti, e i mezzi coinvolti sono stati sequestrati con l'obiettivo di ricostruire in maniera precisa la dinamica dello scontro e le responsabilità dell'accaduto.La notizia si è diffusa rapidamente all'interno della Tua, dove il personale era già scosso da un altro incidente mortale che si è verificato il 24 giugno a Loreto Aprutino, costato la vita a un autista dell'azienda, Mauro Di Dante, 57 anni, di Montesilvano Colle, che è finito con la moto contro un'auto. A distanza di una settimana un altro lutto che segna profondamente i colleghi di Colangelo, colpiti dal susseguirsi di questi eventi tragici, a poca distanza di tempo l'uno dall'altro.Non riesce a crederci Patrizio Gobeo, della Filt Cgil, che dice: «Era anche lui una brava persona, come Mauro, ed era assennato nel lavoro. Erano due uomini di poche parole accomunati dallo stesso tragico destino, se ci si pensa. E cioè due dipendenti della Tua che hanno perso entrambi la vita in un incidente stradale, tutti e due in moto, e tutti e due di mercoledì. Come dire, il fato ci ha messo lo zampino». Due morti premature, improvvise, che lasciano nello sconforto le famiglie. «Colangelo, sposato e padre di due figlie, era da poco diventato nonno», racconta Luciano Pasetti, presidente del Cral della Tu che, , «addolorato» per questa scomparsa, pensa agli altri colleghi che hanno perso la vita in strada, in altri incidenti. «Sì, era di poche parole, le misurava bene. E posso solo parlarne bene perché era squisito, davvero, ed era bravissimo nel suo lavoro, nella falegnameria e nella verniciatura. E poi era sempre disponibile quando gli si chiedeva qualcosa, magari un consiglio, anche per questioni domestiche. Suo padre, di Cappelle, aveva lavorato con noi, come autista», conclude Pasetti, che ora è in pensione ma ha prestato servizio con Colangelo per circa venti anni.