Data: 17/10/2019
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Morto a 24 anni sotto il treno. Il pm accusa: è omicidio colposo. Il ragazzo si è tolto la vita: per la procura la sua presenza sui binari era stata segnalata in anticipo Adesso rischiano di finire sotto processo il macchinista E anche altri due operatori
CHIETI No, per la procura non è stato un suicidio. In tre sono accusati di omicidio colposo per la morte di D.D., 24 anni di Ortona, travolto a Francavilla da un treno Frecciabianca proveniente da Bari e diretto a Milano. Era il 28 febbraio del 2017 e su quel convoglio c'erano 150 persone. A distanza di due anni e mezzo, rischiano di finire sotto processo il macchinista che guidava il treno, Raffaele Doria, 38 anni di Canosa di Puglia, e due operatori del Dco (Dirigente centrale operativa) di Bari, Giacomo Amoruso (36) di Canosa di Puglia e Maurizio Zazzera (46) di Orta Nova, in provincia di Foggia. La richiesta di rinvio a giudizio è stata firmata dal sostituto procuratore della Repubblica di Chieti Marika Ponziani. Ieri mattina, l'udienza preliminare davanti al giudice Andrea Di Berardino (per l'accusa c'era il pm Lucia Anna Campo) è slittata al prossimo 13 novembre dopo l'istanza di rinvio presentata da uno dei difensori. I familiari della giovane vittima, assistiti dagli avvocati Vittorio Supino e Peppino Polidori, si sono costituti parte civile.Secondo l'accusa, i tre imputati hanno provocato la morte del ragazzo per «colpa consistita in imprudenza, imperizia e negligenza». Nello specifico, in base all'imputazione, Amoruso e Zazzera hanno violato «la norma di sicurezza in merito alla circolazione dei treni che impone, qualora si verifichi o venga segnalata l'indebita presenza di persone lungo la linea ferroviaria, di prescrivere la riduzione della velocità dei treni, nel tratto d'interesse, a 30 chilometri orari (la cosiddetta marcia a vista)». Dalle indagini, infatti, è emerso che quella mattina agli operatori del Dco era stata «debitamente e tempestivamente segnalata la presenza di D.D. che camminava lungo la rete ferroviaria, in direzione della stazione di Francavilla al Mare, verso sud». Il pm, dunque, contesta a Amoruso e Zazzera di aver omesso «di prescrivere la marcia a vista ai convogli ferroviari in transito». Il macchinista invece, giunto in prossimità del luogo in cui si è consumato il dramma, non avrebbe prestato «sufficiente attenzione» e non si sarebbe accorto in tempo «della presenza di D.D. che, con intento suicida, si era sdraiato sui binari». Di conseguenza, anche a causa della velocità più elevata rispetto a quella che sarebbe stata doverosa viste le circostanze, non è riuscito ad arrestare la marcia del treno, investendo il giovane che è morto all'istante. Fin qui la ricostruzione dell'accusa, che si basa principalmente sulle registrazioni delle comunicazioni avvenute quella mattina di fine febbraio, quando il traffico ferroviario è rimasto bloccato per oltre due ore. La madre del giovane, rappresentata dall'avvocato Supino, chiede una provvisionale di 100mila euro. Anche il padre e la sorella vogliono giustizia. Gli imputati, difesi dagli avvocati Camilla Gianna Di Liberato, Vincenzo Antonucci e Francesco Americo, respingono invece le accuse. Il mese prossimo, sarà il giudice Di Berardino a decidere se per la tragedia di due anni e mezzo fa ci sarà un processo.
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