Data: 16/03/2024
Testata Giornalistica: IL PESCARA |
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Mezzi del filobus in continua ricarica e scoppia la polemica sulle batterie: "Un fallimento". La Tua: "Collaudi nella normalità". Gobeo (Filt Cgil): "Nessun problema reale, la continua ricarica è quanto previsto dal costruttore"
Arriva alla nostra redazione un video in cui si vede “La Verde”, cioè uno dei mezzi del filobus, in carica nella stazione del tribunale. Come è noto in queste settimane si stanno facendo i collaudi Anfisa con i filobus chiamati a percorrere il tracciato della strada parco e arrivare fino al tribunale per ricaricarsi. Collaudi che prevedono anche la formazione dei futuri autisti. Questi alcune criticità le avrebbero rilevate. Lecito quindi chiedersi se davvero la situazione è tanto grave come sembra e cioè se davvero quei mezzi hanno problemi tali da rendere difficile immaginare che possano prima o poi circolare. Per capirlo abbiamo interpellato sia la Tua che si occupa della realizzazione dell'infrastruttura e anche della messa a terra dei mezzi chiamati a percorrerla, sia i sindacati e in particolare Patrizio Gobeo (Filt Cgil) che è stato uno di quelli in prima linea nella “guerra” su viale Marconi per le tante problematiche che proprio gli autisti hanno sempre denunciato tanto da arrivare a una mobilitazione. Situazione quella del contestatissimo viale su cui, e non senza polemiche, si interverrà con le modifiche annunciate alla viabilità, comprese quelle che interesseranno i mezzi pubblici. È qui che sulla filovia le strade prendono, è il caso di dirlo, binari paralleli. Da una parte c'è chi, a cominciare dal comitato Strada parco bene comune, alla notizia dei mezzi fermi al tribunale e la paventata possibilità che le batterie non durano abbastanza, afferma che se mai fosse servita ora c'è la prova che “La Verde” è un fallimento; dall'altra invece sia la società che il sindacalista smentiscono categoricamente i problemi o meglio smentiscono l'entità della problematiche. Se qualche difficoltà emerge, questo ciò che affermano, è ciò che ci si poteva aspettare in fase di collaudo perché è questo il momento in cui devono venir fuori per essere risolte e assicurare che il mezzo una volta in esercizio sia assolutamente sicuro. Per quanto concerne le batterie la polemica non avrebbe neanche ragione di esistere perché funzionerebbero esattamente come devono garantendo la giusta autonomia. Tenerle in carica perenne risponderebbe dunque solo al rispetto delle indicazioni date all'azienda dalla casa produttrice e che consentono di mantenere inalterata la garanzia che esiste sulle stesse. Partiamo dunque da qui e cioè dalle spiegazioni che nel merito danno Tua e Gobeo. Gobeo (Filt Cgil): "Un caso che non c'è, la ricarica continua è normale. Si fa anche sui piccoli autobus"Il sindacalista interpellato da IlPescara e fatte, come spiega lui stesso, tutte le verifiche sul tema che gli abbiamo sottoposto e cioè se quelle batterie di fatto non sono funzionali e che ci sarebbe un mezzo da giorni in sosta nell'area del tribunale, afferma innanzitutto che non il filobus non è sempre lo stesso, ma che a rotazione tutti stanno andando a ricaricarsi. Sprattutto, sottolinea, Gobeo spiega come il processo di ricarica continua sarebbe in sostanza semplice normalità. Una procedura che, specifica, “si segue anche per i bus elettrici più piccoli come quelli che girano nella zona stadio”. Lo dice chiaramente anche lui: è una delle condizioni previste dalle disposizioni della casa produttrice. Se vuoi la garanzia, questa la sintesi, è questo quello che devi fare: “tenere i mezzi sempre sotto corrente. Questo perché – precisa Gobeo – deve avere sempre la trazione carica. Se i mezzi restano fermi va giù la tensione soprattutto in questa fase e a quel punto la casa costruttrice non mantiene più quella garanzia in caso di problemi. Questi mezzi funzionano così: quando tu lasci il pedale dell'acceleratore la batteria si ricarica autonomamente. È così per i piccoli bus che carichiamo tutta la notte in azienda. Per quanti riguarda i mezzi del filobus che sono stati fermi per diverso tempo, si tratta ora di predisporli per l'entrata in funzione per cui le batterie stanno ora acquisendo quell'energia che gli servirà quando sarà pienamente operativa”. Insomma una sorta di rodaggio che consentirebbe di dare continua sollecitazione alle batterie perché entrino nella piena funzionalità. Per Gobeo questa volta, a differenza di quanto denunciato per viale Marconi, “un caso che si cerca anche quando un caso non c'è”. La risposta della Tua: "Le attività propedeutiche ai collaudi vanno avanti in modo regolare. Seguiamo le prescrizioni del costruttore"Quelle in corso, precisa quindi Tua, sono le procedure propedeutiche per i collaudi e dunque quelle in cui risolvere eventuali problematiche che emergono che proprio in questa fase, se proprio devono esserci, si auspica vengano fuori perché l'obiettivo è ovviamente quello di far sì che il mezzo una volta in esercizio sia assolutamente sicuro. Sul fronte delle polemiche in merito ai collaudi la società precisa quindi che le attività “si stanno svolgendo in modo regolare e tutti i ritorni che l’azienda sta avendo risultano essere estremamente preziosi per il complessivo miglioramento del servizio filoviario che, a breve, garantirà un importante strumento di trasporto di tpl tra Pescara e Montesilvano”. Quei ritorni sarebbero proprio quelle problematiche che gli autisti in fase di formazione starebbero rilevando in termini di percorso o anche di possibili difficoltà di frenata e così via. Insomma tutto nella norma per Tua che entrando nel merito del problema batterie precisa: “l’utilizzo dei filobus segue pedissequamente quanto riportato nelle procedure fornite dal costruttore dei veicoli. In particolare, per quanto concerne la durata delle batterie, la Tua sta testando il processo di equalizzazione delle stesse, cioè quella serie di attività che porterà ad avere un livellamento, in termini di carica, di tutti i pacchi batterie dei filobus. Tali attività, come detto, sono disciplinate dalle procedure fornite dal costruttore dei filobus. La Tua, inoltre, come previsto dalla normativa, sta testando anche i percorsi alternativi che rientrano, anch’essi, nella fase di pre-esercizio commerciale”. Il comitato Strada parco bene comune e il consigliere comunale Frattarelli (Sclocco sindaco): "Un fallimento, ora chiedano scusa"La presenza di quei mezzi in carica però e quei problemi che alcuni autisti avrebbero rilevato, per il comitato e per il consigliere comunale della lista Sclocco sindaco racconterebbero un'altra storia. Per loro sarebbero niente più che la conferma di quanto hanno sempre sostenuto e cioè che quella filovia “non s'ha da fare” se volessimo sintetizzare con le parole di manzoniana memoria. Il fatto che i mezzi non si vedano in circolazione e la continua ricarica dimostrebbe al contrario che le batterie non sono sufficienti a coprire i tratti di marcia ordinaria promiscua a Pescara come a Montesilvano, rileva quindi i comitato chiedendo al sindaco Carlo Masci e al presidente del consiglio Lorenzo Sospiri di “scusarsi con il comitato censurato 'apoditticamente' sulla pagina social. Soprattutto – scrive in una nota il vicepresidente Maurizio Biondi - abbracci con affetto paterno l’abusato 'studente di Montesilvano' lasciato a piedi a 'piazza della Repubblica e provi a rimediare prima del voto anche al pastrocchio costruito 'pancia a terra' su via Castellamare Adriatico”. Un progetto che per loro ha rappresentato, rappresenta e rappresenterà sempre un danno per la città e per il patrimonio arboreo della stessa. Scuse che da parte sua il consigliere comunale Mirko Frattarelli (Sclocco sindaco) chiede al sindaco di fare ai cittadini. Batterie o no, ed è immaginabile che le ragioni tecniche fornite dalla Tua non convinceranno chi quei mezzi li ha comunque criticati, per il comitato resta sempre fermo il fatto che sarebbero inadatti tanto che a questo punto per lo stesso l'unico “rimedio” potrebbe essere quello di elettrificare tutto il percorso fino a Pescara. Non manca anche un po' di sarcasmo su quel progetto laddove si ricorda che “a Dio piacendo anche la Nuova Pescara disporrà dell’agognata Filovia ideata nel 1993, finalmente risolutrice di tutti i problemi di traffico che affliggono la città metropolitana A tutto merito e vantaggio dell’abbinata inedita 'Sospiri-Masci' al consiglio comunale che verrà”, conclude riferendosi all'annunciata discesa in campo anche per il Comune del presidente del consiglio regionale. L'occasione per Frattarelli per rimarcare che al di là di tutto resterebbero altri problemi a quell'infrastruttura in termini di sicurezza a cominciare dal fatto che le barriere architettoniche non sono mai state realmente abbattute e che comunque l'aver tolto la strada parco ai cittadini, oltre al mercato, avrebbe spinto anche chi difendeva la filovia a cambiare idea. Quella della filovia è una vicenda che sì, è partita su due binari diversi e continua a percorrere binari diversi. Su uno si muove chi la vede come il salto di qualità della città; sull'altro invece chi ci vede la fine della qualità della vita della città. Quei collaudi per chi dice “no” alla filovia alla fine saranno fallimentari, per chi porta avanti il progetto invece stanno andando esattamente come dovrebbero andare. A questo punto, nella certezza che sul fatto che passi sulla strada parco le polemiche rimarranno con tra l'altro una vicenda giudiziaria in corso per quanto concerne i passi carrabili delle abitazioni che vi affacciano, non si può fare altro che aspettare che la filovia entri in esercizio, salire a bordo e fare un giro per capire se tutto funziona e nella massima sicurezza. |
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