PESCARA Patente di guida di tipo D richiesta a chi aspira a lavorare come meccanico in una officina di Tua, non a mettersi al volante di un bus. Tra le tante anomalie segnalate ieri dalla Filt-Cigil Abruzzo e Molise c'è anche questa, mentre l'organizzazione sindacale annuncia uno sciopero di 4 ore per il 16 settembre prossimo che interesserà l'intero settore del trasporto pubblico regionale. Naturalmente il bando pubblico annunciato dalla Regione nel 2016, per l'assunzione di 79 lavoratori nell'azienda unica dei trasporti (tra cui 3 dirigenti e 55 operai specializzati), è solo uno dei punti della vertenza. Gli altri, riassunti ieri dal segretario generale della Filt-Cgil, Franco Rolandi, sono sul tappeto da tempo: i mancati impegni, sia della precedente che dell'attuale giunta regionale, sul mantenimento dei cosiddetti servizi minimi: le tratte ritenute indispensabili e su cui regnerebbe ancora «incertezza e mancanza di regole».
Assenza di regole che a detta della Filt-Cgil riguarderebbe anche gli affidamenti di due milioni di chilometri di tratte ai privati, recentemente deliberati dall'attuale governo regionale. Come il ricorso ai subaffidamenti (l'ultima delibera della giunta Marsilio è dello scorso 29 luglio).
Denunciata anche la «continua erosione» di risorse destinate al settore dei trasporti, che l'organizzazione sindacale attribuisce anche alle politiche regionali della precedente giunta D'Alfonso. E ancora, lo stallo sul biglietto unico, la mancanza di investimenti sul materiale rotabile, la scarsa attenzione riservata ai viaggiatori pendolari, la mancanza di confronto con le parti sociali. Tornando al famoso bando di selezione avviato nel 2016 e poi rilanciato da Tua in prossimità del voto delle regionali dell'11 febbraio scorso, Rolandi, oltre a segnalare l'anomalia della patente D richiesta a chi concorreva per un posto di meccanico o di carrozziere, sottolinea come di quelle 79 assunzione non ci sia più traccia. Così per quel che riguarda l'acquisto dei nuovi bus (206) che avrebbero dovuto abbassare da 12 a 9 anni la vetustà del parco macchine dell'azienda tra il 2018 e il 2019. La media europea è di 6 anni.