PESCARA Marco Marsilio usa la metafora della foresta che cresce e fa poco rumore. Poi, di colpo, si vedono spuntare gli alberi. Inizia così il racconto dei primi 180 giorni che hanno accompagnato l'azione del presidente e della giunta regionale, al gran completo ieri nella sala delle conferenze del Museo delle Genti d'Abruzzo di Pescara. In un video di tre minuti, il racconto per immagini di questi primi sei mesi di governo. Forse, come fa capire anche il presidente del consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, non raccontati con la dovuta evidenza e determinazione: la famosa foresta che cresce in silenzio citata da Marsilio. Che parte subito con una nota d'orgoglio: «Per la prima volta l'Abruzzo è tornato al centro delle politiche nazionali».
ELENCO E giù l'elenco delle cose fatte dalla maggioranza di centrodestra nel primo scorcio di legislatura: «Oggi la produttività in Regione è 4-5 volte superiore a quella che abbiamo trovato». La ricostruzione post sisma? «Qualcuno che adesso fa il professore - incalza Marsilio - ha lasciato gli uffici fermi per due anni. Noi, invece, abbiamo ottenuto l'aumento del 50% del personale dallo Sblocca cantieri: risorse aggiuntive che stiamo distribuendo negli uffici dei Comuni». E poi i 120 milioni ottenuti dal governo nazionale per affrontare l'altra grande questione dell'acquifero del Gran Sasso; i 20 milioni aggiuntivi per la prevenzione del rischio idrogeologico e i soldi (1.790.000 euro) assegnati per la viabilità provinciale e gli incendi boschivi: «Capitoli lasciati senza fondi», sottolinea ancora il presidente. Che poi torna sul progetto ambizioso citato all'inizio del suo intervento: «Vogliamo fare dell'Abruzzo una Regione centrale e non marginale sulla scena nazionale».
La sponda arriva anche dall'intervento di saluto del presidente dell'Assemblea regionale, Lorenzo Sospiri: «Quello fatto dalla giunta è stato un lavoro molto importante, particolarmente intenso e qualificato». Poi Sospiri si sofferma anche sui numeri del consiglio regionale: «A parità di sedute (11), in questi 180 giorni sono stati approvati 30 provvedimenti di legge contro i 14 della precedente legislatura». Marsilio inizia intanto a snocciolare le cifre del suo esecutivo, con tanti osservatori attenti in sala. Tra questi, il deputato e coordinatore regionale della Lega Giuseppe Bellachioma che fino ad oggi non ha perso occasione per fare da stimolo al presidente e al resto della giunta. Marsilio si sofferma in particolare su un punto: «Dall'analisi di questi primi 6 mesi di lavoro, emerge una notevole accelerazione nell'emissione dei decreti e nella liquidazione delle spese. Si passa infatti da una media di 8,5 decreti al mese a una media di 29,4, pari a un aumento percentuale del 346%. Le sole liquidazioni hanno registrato un aumento medio mensile del 494%, per un totale di 9,5 milioni di euro a fronte di 4,7 del biennio precedente».
SOSTEGNOQuindi le misure a sostegno delle attività produttive e del turismo, la sanità, il patrimonio immobiliare pubblico, i contributi alle aziende riferiti agli aiuti di Stato... «Numerosi decreti di concessione di contributo non avevano minimamente trattato la materia della concorrenza e degli aiuti di Stato - precisa Marsilio -. Nel corso del primo semestre dell'anno si è provveduto a revocare in autotutela alcuni decreti e a rettificarne il contenuto, avendo come parametro il regolamento della Commissione europea che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato interno». A questo proposito il presidente ricorda che «l'attività di verifica posta in essere in Abruzzo sta conducendo anche altre Regioni a rivedere il comportamento sinora tenuto su questo fronte». Elenco lungo, che non poteva passare inosservato a chi ha guidato la Regione prima di Marsilio, il senatore Luciano D'Alfonso, pronto a rintuzzare: «Noi nei primi sei mesi abbiamo impostato le richieste del Masterplan, la Fondovalle Sangro e la prima legge non osservata dal Consiglio dei ministri per Saga. Sbloccato - continua l'ex governatore - 75milioni del fondo Fse fermi per errori di impostazione dei soggetti intermedi non rilevati. Sempre nei primi 6 mesi - sottolinea ancora D'Alfonso - è stata attivata la procedura di riduzione di una delle società dei trasporti e ridotto il numero dei direttori di Dipartimento, passati da 14 a 7. E, a proposito di risorse intercettate, abbiamo impostato il progetto del potenziamento della linea ferroviaria Pescara-Roma nel contratto di programma Rfi-Ministero dei Trasporti, per un ammontare di 1.566milioni di euro».
I Dem: «Su Asl, ospedali e trasporti non avete preso nessuna decisione»
PESCARA Tutta un'altra storia quella raccontata dalle opposizioni sui primi 180 giorni del governo regionale. «Si fa davvero fatica - dice Silvio Paolucci - ad immaginare i risultati di questi primi 6 mesi, trascorsi dalla maggioranza tra riunioni continue esclusivamente sulle nomine». Il capogruppo del Pd, ex assessore alla Sanità e al Bilancio nella giunta D'Alfonso, entra subito nel suo campo di azione: «Non c'è una sola discussione avviata sul Piano sanitario, lo strumento di programmazione. Nessun atto sulle tanto promesse assunzioni di personale nelle Asl. Come non si sa nulla sul riordino dei trasporti, con gli studenti lasciati a terra il primo giorno di scuola». Di positivo, tra i provvedimenti attuati nei primi 180 giorni della giunta Marsilio, Paolucci cita le anticipazioni fino al 50% fatte dalla Regione sui fondi del Masterplan (con D'Alfonso erano ferme al 10%). «Ma questo - spiega - è stato possibile perché io (da assessore al bilancio) ho lasciato in cassa 480 milioni che è stato possibile utilizzare per aumentare le anticipazioni della Regione verso gli enti». Accanto a Paolucci c'è un altro consigliere di opposizione, Dino Pepe, già assessore alle Politiche agricole nella precedente legislatura: «Per mesi hanno dimenticato la nomina del dirigente del Dipartimento Agricoltura. Un vuoto che ha causato gravi danni al settore. L'assessore Imprudente - continua Pepe - non è mai andato a Bruxelles per approfondire la questione delle risorse europee, così rischiamo che i fondi agricoli tornino indietro». E ancora: «Non sono stati pubblicati i bandi per la pesca. Sulla caccia abbiamo accumulato il record di bocciature». E c'è anche il segretario del Pd Abruzzo, Michele Fina, a ravvisare un nuovo rischio dopo aver fatto un'altra osservazione di carattere politico: «Questo è il ruolo di opposizione che intendiamo incarnare. Dopo la giunta lenta e la giunta ferma - incalza il segretario dem - vedrete che il prossimo passaggio sarà quello della giunta scaricabarile nei confronti di qualche ministro o di qualche funzionario romano. Ora che l'aria di Roma è cambiata, questa giunta regionale cercherà responsabilità di altri per nascondere la propria efficienza». Tra le accuse alla giunta Marsilio, c'è anche quella riferita agli aumenti degli stipendi base ai manager delle Asl (+40milioni di euro l'anno), che a bando chiuso si presterebbero al rischio di ricorsi, e i mancati investimenti sui nuovi ospedali.