Data: 01/10/2019
Testata Giornalistica: CORRIERE DELLA SERA |
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Manovra economica 2020, tutte le misure: Iva, sconti per le carte, meno sgravi su sanità e casa (non sui mutui)
Stop all’aumento dell’Iva La prima notizia è che l’Iva non aumenterà. La manovra fiscale 2020 che il nuovo governo giallo-rosso sta approntando parte da questo presupposto: la sterilizzazione dell’aumento dell’Iva - costo: 23 miliardi di euro - imposto dall «clausole di salvaguardia» siglate con l’Unione europea. E’ stato lo stesso premier, Giuseppe Conte, ad annunciarlo nella convulsa giornata di lunedì: «Abbiamo sterilizzato l’aumento dell’Iva, ma non ci accontentiamo. Vogliamo ridurre il cuneo fiscale, abbassare le tasse e le aliquote dell’Iva. Abbiamo impostato parte di queste riforme, ma non possiamo fare tutto il primo anno», ha spiegato. Manovra da 30 miliardi (e bonus spread)La manovra 2020 vale circa 30 miliardi, e al di là del congelamento dell’Iva prevede fondi limitati (6-7 miliardi) per il taglio del cuneo fiscale, il salario minimo, il piano famiglia. Un approccio molto più prudente, rispetto a quello di pochi mesi fa.«Una manovra ambiziosa, ma che deve fare i conti con un’eredità impegnativa anche per le ripercussioni che hanno avuto sulla finanza pubblica stagioni più tumultuose del quadro politico e dei rapporti con l’Europa», aggiunge il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che si appresta a chiudere alla Ue uno “sconto” da oltre 14 miliardi sul deficit previsto, e che quantifica in «6 miliardi solo nel 2020 la minor spesa dovuta al calo dello spread». Carte con lo sconto: cos’è il «cash back»Dalla lotta all’evasione fiscale il governo punta a recuperare 7 miliardi di euro. E questo obiettivo, più che ambizioso, dovrebbe essere raggiunto in buona parte con gli incentivi ai pagamenti tracciabili, come carte di credito e bancomat. È qui che entra il meccanismo del «cash back», riveduto dopo lo scontro sull’Iva delle ultime ore. Chi paga in moneta elettronica si vedrà restituire un pezzo dell’Iva direttamente nell’estratto conto: l’aliquota al 4% potrebbe scendere fino all’1, quella al 10% fino al 7%. Carte e pagamenti: il «superbonus della Befana»Ci potrebbe essere anche il superbonus della Befana, fino a 500 euro di rimborso per alcuni pagamenti tracciabili per alcune voci a rischio nero, come i ristoranti. Da dove arrivano i soldiPer recuperare risorse si contano 2 miliardi di tagli alla spesa, 1,8 dalla riduzione delle agevolazioni fiscali dannose per l’ambiente, altri 2 miliardi da altre misure fiscali, come la proroga dell’imposta sostitutiva sulla rivalutazione di terreni e partecipazioni. Oltre al blocco dell’Iva, per cui servono 23 miliardi, ci saranno il taglio del cuneo fiscale per 2,5 miliardi (5 nel 2021), la proroga delle agevolazioni «Industria 4.0», investimenti verdi (50 miliardi in 15 anni), un «Family Act» per le famiglie. Quota 100, ecco come cambiaResta il taglio del cuneo fiscale, cioè la riduzione di tasse e contributi sul lavoro pensata per far salire la busta paga netta dei dipendenti. L’intervento, previsto dal programma di governo, riguarderà solo chi ha un reddito sotto i 26 mila euro lordi l’anno. Contratti pubblici, il giallo dei 4 miliardiServirebbero 4 miliardi di euro. Ma nel documento approvato lunedì dal consiglio dei ministri non ce n’è traccia. Il rinnovo del contratto per i 3 milioni di dipendenti pubblici, scaduto a dicembre, è già tema di confronto e di scontro tra governo e sindacati. Anche perché, solo per gli insegnanti, il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti si è spinto a promettere un aumento di 100 euro al mese. Dal ministero della Pubblica amministrazione assicurano che i soldi ci saranno, verranno inseriti nel disegno di legge di Bilancio. E arriveranno dalla spending review, la revisione della spesa pubblica, e dalla riduzione dei sussidi dannosi per l’ambiente. Ma nel documento approvato ieri dal consiglio dei ministri, che prepara la strada per la Legge di Bilancio, quei soldi vengono destinati ad altre spese. È vero che c’è ancora tempo per intervenire. Ci saranno 23 i provvedimenti che viaggeranno in parallelo alla manovra. Non solo il decreto fiscale e quello per il taglio del cuneo. Ma anche quelli per la revisione del superticket, per il riordino dei giochi, e per le autonomie. L’Iva con lo sconto sulle carte: lo scontro e il compromessoUna colonna portante nell’impianto proposto dal Tesoro doveva essere proprio l’Iva. Chi paga con carte (di credito o bancomat) potrebbe avere un lieve sconto sull’aliquota, chi usa il contante invece avrebbe dovuto subire un aggravio. Doveva essere strutturato così un primo incentivo per rendere l’Italia un po’ più simile al resto d’Europa: agli ultimi dati in Italia si fanno 56 pagamenti a testa all’anno con bancomat e carte di credito o debito, il terzultimo dato più basso dell’Unione dopo Germania e Grecia. Roberto Gualtieri, il ministro dell’Economia del Pd, aveva stime secondo cui da quella misura sull’Iva potevano venire 5 miliardi di gettito in più. |
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