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Data: 19/02/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Lo smog sale di nuovo alle stelle: superati i limiti a Porta Nuova Terminata la breve tregua dei giorni scorsi, i valori delle polveri ultrasottili hanno ripreso a crescere Valori alti anche a Montesilvano e Francavilla

PESCARA Lo smog è tornato a farsi sentire. Dopo la breve tregua dei giorni scorsi, i valori del Pm 2,5, ossia le polveri ultrasottili con un diametro inferiore a 2,5 micron, sono cresciuti di nuovo. Lunedì scorso, la centralina che si trova nelle vicinanze del teatro D'Annunzio, nel cuore della riviera sud, ha registrato un nuovo sforamento. Sono stati rilevati 27 microgrammi per metro cubo, mentre il valore limite annuale stabilito dalla legge per la protezione della salute umana è fissato a 25. Non si sa nulla, in compenso, della qualità dell'aria in pieno centro cittadino, perché l'unica centralina di rilevamento dell'Arta che si trova in via Firenze non ha registrato i dati. Anche nei comuni limitrofi a Pescara si è registrata una nuova impennata. A Montesilvano, il Pm 2,5 ha toccato il limite di 25 microgrammi per metro cubo; mentre a Francavilla il tetto è stato sfiorato, perché il valore si è fermato a 24 microgrammi. Insomma, c'è stato un nuovo peggioramento dovuto, secondo gli esperti, alle condizioni meteo che favoriscono l'accumulo e la concentrazione delle polveri sottili. L'ultimo superamento si era registrato il 9 febbraio scorso, quando le centraline del teatro D'Annunzio e di via Firenze avevano segnalato, rispettivamente, 31 e 30 microgrammi per metro cubo, quindi ben al di sopra del limite massimo consentito.Poi la tregua, durata all'incirca una settimana, grazie al vento che ha spazzato via le alte concentrazione di inquinamento nell'aria. Più precisamente delle polveri sottili, che sono considerate dagli esperti tra gli inquinanti più pericolosi. Queste vengono classificate secondo la loro dimensione, che può determinare un diverso livello di nocività. Più queste particelle sono piccole, più hanno la capacità di penetrare nell'apparato respiratorio. Le Pm 2,5, ad esempio, possono essere respirate e spingersi, a detta degli esperti, nella parte più profonda dell'apparato respiratorio, fino a raggiungere i bronchi. «Studi epidemiologici, confermati anche da analisi cliniche e tossicologiche», rivelano fonti dell'Agenzia per l'ambiente umbra, «hanno dimostrato come l'inquinamento atmosferico abbia un impatto sanitario notevole. Gli effetti di tipo acuto sono legati a un'esposizione di breve durata. Quelli di tipo cronico, invece, dipendono da un'esposizione prolungata ad alte concentrazioni di polveri e possono determinare sintomi respiratori, come tosse, catarro, diminuzione della capacità polmonare e bronchite cronica». Le polveri si formano dal traffico di mezzi alimentati a benzina e diesel, dall'uso di combustibili per il riscaldamento domestico, dai residui dell'usura del manto stradale, dei freni e delle gomme delle vetture, o da attività industriali.

 19 febbraio 2020 il centro SMOG


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