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Data: 22/10/2019
Testata Giornalistica: IL CENTRO

Lo scuolabus non è attrezzato: bimba disabile viaggia da sola. Ferrante, presidente dell'associazione Carrozzine determinate: «Una grave discriminazione» Il sindaco Giancola: «Le abbiamo messo a disposizione un mezzo comunale con l'autista»

SCAFA Tira in ballo il diritto allo studio degli alunni con disabilità, l'inclusione scolastica e il diritto all'istruzione «senza discriminazione e sulla base di uguaglianza di opportunità», il presidente dell'associazione Carrozzine determinate, Claudio Ferrante, nel denunciare la mancanza di uno scuolabus attrezzato per il trasporto degli alunni in carrozzina. A Scafa, dall'inizio dell'anno scolastico, succede che a un'alunna disabile di nome Giulia sia negato l'accesso allo scuolabus comunale. Il tutto perché il mezzo messo a disposizione dalla cooperativa "Mani Tese" che gestisce le politiche sociali non è dotato della pedana per le carrozzine e di una corsia interna in grado di consentire ai piccoli in carrozzina di arrivare a scuola assieme ai loro compagni. Il sindaco, Maurizio Giancola, ne fa una questione di «capacità economica» poiché, sottolinea, l'acquisto di un nuovo autobus a misura di disabili «richiede una spesa che si aggira intorno ai 100mila euro che noi, essendo un piccolo comune, non possiamo permetterci». «Ci risiamo, un'altra discriminazione», denuncia Ferrante, «tutti gli alunni prendono lo scuolabus, ma Giulia non può salire perché il pulmino non è accessibile. I genitori più volte e da tempo avevano fatto presente la situazione al Comune, ma le risposte erano: non ci sono i soldi per un nuovo pulmino, rendere accessibile quello presente è troppo dispendioso e toglie troppi posti». L'associazione Carrozzine determinate, che già tempo fa si era occupata di un caso analogo a Lettomanoppello, poi risolto con l'adeguamento del mezzo, evidenzia come la piccola Giulia «vorrebbe andare a scuola insieme a tutti i suoi compagni, ma a lei non è permesso, o almeno non come fanno tutti gli altri», e invita il Comune «a porre immediatamente rimedio a questa discriminazione». Già in estate i genitori di Giulia si erano rivolti al sindaco Giancola per esporre il loro problema. «Ma si tratta di appena un chilometro di strada», ribatte il primo cittadino, «per garantire il servizio di trasporto scolastico abbiamo proposto e messo in pratica una soluzione accettabile: abbiamo messo a disposizione della bambina un piccolo mezzo con autista, di un solo posto, che copre quotidianamente il tratto da casa a scuola. È vero che lei è da sola, senza i suoi compagni, ma si tratta di 5 minuti al massimo di viaggio».«Al sindaco di Scafa», riprende Ferrante, «sarà sfuggita un'altra cosa: che il diritto allo studio degli alunni disabili non può essere condizionato da esigenze di bilancio. Lo sancisce la sentenza 275 del 2016 della Corte costituzionale. Ma, prima di norme e sentenze, esiste anche un principio morale che obbliga gli esseri umani a fermarsi e a trovare soluzioni immediate nel momento in cui una bambina piange perché vuole andare a scuola insieme ai propri compagni e i compagni si disperano perché vorrebbero Giulia insieme a loro sullo scuolabus».«La disabilità sta in chi la crea», prosegue il presidente di Carrozzine determinate, «se non ci fossero ostacoli ad arrivare a scuola, Giulia potrebbe farlo insieme ai suoi compagni, potrebbe crescere in un ambiente che la accoglie e che la favorisce e potrebbe imparare che la sua società non pone ostacoli, ma li rimuove».


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