Data: 08/10/2019
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Lo sciopero dei bus è massiccio. Punte del 100% all'Aquila, Teramo e Chieti. Pescara ferma al 35%
PESCARA Punte del 100% a Chieti, L'Aquila e Teramo per quanto riguarda i servizi urbani, 14 treni regionali fermi, e un dato complessivo regionale che si aggira sul 75%. Sono i numeri dell'adesione allo sciopero regionale di 24 ore del trasporto pubblico, proclamato ieri dalle segreterie abruzzesi di Filt Cgil, Fit Cisl e Faisa Cisal. Più bassa la partecipazione a Pescara città, per quanto riguarda il servizio urbano, dove l'astensione è stata di circa il 40%. A Chieti, invece, si è svolto anche un corteo di protesta. Soddisfatti i sindacati per le percentuali altissime di astensione, che pure qualche disagio lo hanno provocato, nonostante il rispetto delle fasce orarie di salvaguardia, diverse da azienda ad azienda. Lo sciopero di ieri segue quello del 16 settembre di 4 ore, in concomitanza con la riapertura delle scuole, e che verteva sostanzialmente sugli stessi temi: parco macchine obsoleto, sub-concessioni, personale. «La Filt Cgil Abruzzo Molise», dice il segretario Abruzzo-Molise, Franco Rolandi, «prende atto che l'Istituzione Regionale ha dimostrato nei fatti di volersi sottrarre al confronto con le parti sociali». I problemi sul tappeto, dunque, al momento restano tutti. A partire dalla definizione dei servizi minimi. «Stando agli ultimi sviluppi, e ci riferiamo sia alla revisione della rete dei servizi minimi fissata dal Consiglio regionale al 3 dicembre 2019, ma anche alla recente sentenza del Tar di Pescara relativa alla delibera del 2017con la quale erano stati già ridefiniti, la netta impressione», dice il sindacato, «è che si andrà avanti ancora per molto tempo in un contesto di incertezza e di assenza di regole». Poi c'è la questione legata ai sub-affidamenti ad aziende private dei cosiddetti servizi "a domanda debole", per complessivi 1.928.722 chilometri, che la Tua vuole affidare ai privati. Un progetto, dice Rolandi che non fa sconti in base al colore politico, «condiviso dalla Giunta regionale del presidente Marsilio, che risulta peraltro in perfetta continuità con quanto aveva già ipotizzato il Governo Chiodi per l'allora azienda Arpa Spa, ma anche in continuità con quanto aveva ipotizzato più di recente il governo regionale a guida D'Alfonso/Lolli. Al di là della nostra ferma contrarietà all'operazione, non sappiamo fino a che punto sia legittimo che una società affidataria in house dei servizi di trasporto regionale, possa in qualche modo fare profitti, lucrando sul diverso corrispettivo chilometrico riconosciuto da Tua al sub concessionario. Ciò che invece risulta certo è che per la conduzione degli autobus non sono stati previsti particolari vincoli rispetto all'individuazione del personale dipendente che le aziende sub concessionarie andranno a utilizzare». Per non parlare della vetustà dei mezzi, che secondo i sindacati collocano l'Abruzzo tra le ultime regioni nella classifica nazionale per l'anzianità di bus e treni. «Siamo chiaramente soddisfatti», dice Rolandi riferendosi alla riuscita dello sciopero, «e auspichiamo che la grande partecipazione registrata soprattutto da parte dei lavoratori delle aziende private (la Panoramica e Baltour), possa far riflettere le istituzioni sulla consistenza delle nostre rivendicazioni e sulla necessità di avviare un confronto con le parti sociali». (a.bag.)
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