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Data: 03/09/2023
Testata Giornalistica: ABRUZZOWEB
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Linea Tav Pescara-Roma, Italexit contro Marsilio: Congiu, “Soliti annunci su opera irrealizzabile”

L’AQUILA – “Subito dopo l’uscita del commissario per L’Aquila e provincia, che contestava la fattibilità del Tav nel progettato percorso passante per Sulmona, il presidente della Giunta regionale in tv rivela alla rinfusa il progetto della sua amministrazione per il potenziamento del trasporto ferroviario in Abruzzo. Il ‘monologo’ televisivo di Marco Marsilio rivela contraddizioni e falle giocando sull’ambiguità tra la stessa alta velocità e una linea tutta nuova tra Pescara e L’Aquila che a valle, ai confini col Lazio, si collegherebbe in modalità Tav alla capitale. E nessuna parola sulla prospettiva dei lunghi contenziosi legali per gli espropri che dovrebbero fare tabula rasa di popolosi centri abitati nel Chietino”: è quanto si legge in una nota di Carlo Congiu, commissario provinciale aquilano di ItalExit.

“A poche ore dal nostro intervento in cui rivelavamo la verità sulla grande fandonia che è la linea Tav Pescara-Roma – attacca Congiu – il presidente della Giunta regionale abruzzese, Marco Marsilio, è stato intervistato l’altro ieri sera da LAqTv: un monologo in cui dava notizia dell’imminente inizio dei lavori sulla tratta ferroviaria Pescara-L’Aquila. Spero di sbagliarmi, ma penso si tratti di una nuova diligenza diesel che, se non si collega L’Aquila con Roma ad alta velocità, sarà sempre in passivo e con pochi passeggeri. Tuttavia, se questo vuole essere un contentino per zittire una parte di popolazione, Marsilio non ha spiegato in che modo intendono, lui e i funzionari della Regione e/o del ministero dell’Ambiente, aggirare le leggi che loro stessi ci hanno dato. Un interesse superiore all’acqua non c’è in nessuna parte del mondo. In Italia e in Abruzzo si? Siamo sicuri che troveranno le barricate, se ci proveranno”.

 

 

IL RESTO DELLA NOTA

Nel suo discorso dal tenore laziocentrico (anzi, romanocentrico), Marsilio ha mescolato abilmente le carte prospettando l’esclusione di Sulmona dalla linea diretta, ma non ad alta velocità appunto, tra Pescara e L’Aquila. Scongiurato il traforo del Morrone che comprometterebbe la più grande riserva idrica abruzzese con irreparabili danni al patrimonio naturale? Ma nemmeno per sogno: Sulmona ritorna nel progetto del presidente a proposito della vera linea TAV. Vedremo se i burocrati e i tecnici si assumeranno la responsabilità di avallare il costoso e rovinoso buco nel cuore del Morrone.

Le stime di Marsilio sulla percorrenza tra Pescara e la capitale, “meno di 2 ore”, ha detto, sono poco realistiche: secondo le sue parole, già tra Avezzano e Roma la durata del viaggio prenderebbe 50 minuti circa; il che significa che da Pescara a Avezzano e viceversa il treno veloce arriverebbe in un’ora nonostante la fermata intermedia a Sulmona e sempre che il convoglio passi sotto il Morrone.

 

 

Marsilio sembra avvertire il “morso” della complessità tecnica della Tav appena fuori Pescara. E, per altri versi, lo avvertiamo anche noi. Ci rivela che nel tratto di Sambuceto (San Giovanni Teatino) parte del binario andrà sottoterra, cioè in galleria. Un altro buco, insomma. Ma rimane in sospeso la questione della vicina Chieti Scalo, la frazione chietina di Brecciarola e la susseguente Manoppello Scalo, dove sulla carta si prevede lo sventramento, dopo espropri, di popolosi centri abitati. Un vasto programma con contenziosi legali al seguito.

Interessante, cioè fonte di altre contraddizioni, il discorso ferroviario del presidente sul versante aquilano. Da lui apprendiamo che una tratta ad alta velocità sarebbe prevista tra Roma e Tagliacozzo oppure Carsoli. Anche in questo caso la percorrenza è stimata in 50 minuti circa. Non sappiamo, e lui non ce lo dice, se il costo andrebbe imputato alla Tav tra Pescara e Roma, 8 miliardi che lieviteranno e che saranno sempre più difficili da reperire nelle pieghe del Pnrr. A Tagliacozzo (o Carsoli) L’Aquila verrebbe collegata con una linea che presumiamo non-Tav, a dire di Marsilio la soluzione all’atavico isolamento del capoluogo abruzzese dal Lazio e dalla capitale. Se aggiungiamo l’annuncio della linea sempre diretta, non-Tav anche questa, tra Pescara e L’Aquila, abbiamo un guazzabuglio che da una parte prospetta come possibile un percorso tra Pescara e Roma via L’Aquila, dall’altra si va invece avanti col Tav che passa per Sulmona. Un mistero o forse, meglio, una fandonia della solita politica che ricerca la gloria negli annunci.


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