CHIETI Binari da interrare per quasi tre chilometri lungo la parte centrale di Chieti Scalo: il Comune punta sulla strada delle proposte di modifica del progetto di Rete ferroviaria italiana (Rfi) per velocizzare la linea Pescara-Roma, al centro della riunione di ieri della commissione speciale sulla ferrovia, presieduta dal consigliere Vincenzo Ginefra, capogruppo della civica "Chieti c'è". «La commissione», riferisce il presidente, «ha accolto favorevolmente la delibera comunale che propone l'interramento dei binari da raddoppiare e ha iniziato ad approfondire alcune tematiche per facilitare l'iter della proposta progettuale». L'amministrazione del sindaco Diego Ferrara ha intenzione di presentare la proposta nella fase del dibattito pubblico, fase che accompagna e precede la realizzazione dell'opera. Nella riunione del 16 maggio scorso del dibattito pubblico, era stato chiesto al Comune di avanzare proposte progettuali da mandare al vaglio dei tecnici di Rete ferroviaria italiana per migliorare il progetto che prevede il raddoppio dei binari e il conseguente abbattimento degli edifici a ridosso del tracciato ferroviario. Considerate anche le ricadute a livello di impatto ambientale e di inquinamento, il progetto è stato fortemente avversato sul territorio e formalmente bocciato dall'amministrazione comunale che però, ha sempre detto, di non essere contraria all'opera in sé, quanto al progetto presentato dai tecnici di Rfi. Ecco perché si sta cercando di modificare il progetto con delle varianti che, in questo caso, riguardano solo il primo lotto dell'opera, quello che da Pescara arriva sino al Bivio Brecciarola. La variante proposta per quanto riguarda l'attraversamento della linea allo Scalo, fino a Brecciarola, riguarda l'interramento della linea per 2.825 metri, in corrispondenza del tratto che va da via Isonzo a via Mattei, cioè da San Martino a Santa Filomena.«Nel corso della commissione ci siamo resi conto che per supportare questa proposta progettuale», spiega Ginefra, «il Comune, fortemente a corto di personale, avrebbe bisogno di un tecnico, un esperto di ingegneria dei trasporti. Essendo in dissesto non sappiamo, però, se ci sono i fondi necessari per poter affidare un incarico del genere. Stiamo dunque ragionando sulle possibili soluzioni in merito».