Data: 30/09/2019
Testata Giornalistica: ABRUZZOWEB |
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Lega: Salvini commissaria Bellachioma, summit blindato, «con Marsilio parlo io». Due ore di confronto molto teso tra leader e dirigenti regionali su crisi partito in Abruzzo dopo flop referendario e caso Fioretti.
L’ex vice premier parlera’ con governatore. In bilico assessore al lavoro. Caso Fioretti, Marcozzi (M5s): «Se si dimette non cambierà nulla»
MARTINSICURO - Salvini prende in mano direttamente la Lega abruzzese falcidiata da tensioni, dissapori, polemiche, malumori, mugugni.
Le sue parole, in serata, all’uscita dal blindatissimo vertice a porte chiuse dell’hotel Villa Luigi di Martiniscuro, durato circa due ore, sono una pietra tombale: “Con Marsilio parlerò io”. Una dichiarazione, praticamente l’unica resa dal leader leghista prima della corsa verso il comizio per la festa del partito di Ascoli Piceno, che suona quasi come un commissariamento, anche nei confronti del coordinatore regionale, il deputato Giuseppe Bellachioma. “Non sono venuto qui a parlare di beghe interne, ma di futuro” ha aggiunto prima di infilarsi in auto e lasciare l’Abruzzo. In realtà il summit, secondo i pochissimi elementi filtrati dalla cortina impenetrabile di silenzio, è stato teso e carico di tensione: in tal senso, sarebbe stato lo stesso Salvini a “ordinare” di stare zitti e lavorare per invertire la tendenza di un partito che in Abruzzo è azionista di maggioranza della coalizione di centrodestra, ma che in questi primi sette mesi non ha mostrato la capacità di guidare la regione e di cambiarne le sorti. Difficile la ricostruzione del vertice anche se gli indizi sono piuttosto precisi: nel corso del confronto, a tratti aspro, non sono mancate le bacchettate da parte di Salvini, non solo sul caso Fioretti ma anche sul flop nell’approvazione del quesito referendario maggioritario, voluto dalla Lega, da parte del Consiglio regionale che è arrivato sesto in Italia, quindi in ritardo rispetto al sì delle cinque regioni necessario per presentare la istanza avvenuta nelle scorse ore. Questo nonostante Bellachioma, che può vantare un’amicizia con l’ex vice premier, nelle scorse settimane avesse annunciato in magna pompa che l’Abruzzo sarebbe stata la regione apripista. Tornando al summit al quale secondo quanto emerso avrebbero partecipato tra gli altri i dieci consiglieri ed i quattro assessori, sono state sviscerate tutte le tematiche, comprese quelle più scottanti e comprese, ovviamente, le beghe interne al partito che in Abruzzo alle regionali del 10 febbraio scorso ha ottenuto il 27 per cento e alle europee del 26 maggio scorso circa il 35. Nel dibattito sarebbero emersi i pensieri delle varie “correnti” e le diverse anime del Carroccio abruzzese. Resta incerto, invece, il destino di Piero Fioretti, l’assessore regionale al Lavoro finito nel mirino per la nomina della moglie, l’avvocato Caterina Longo, tesserata nei salviniani dal 2015 è candidata alle politiche del 2019 e alle regionali del 2019, in seno alla Commissione adozioni internazionali. Un incarico avallato dal presidente della Regione, Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia, a cui poi Bellachioma, esploso il caso, ha chiesto la testa dello stesso Fioretti, assessore tecnico fortemente voluto dal segretario abruzzese solo sette mesi fa. Il governatore ha congelato le decisioni, aspettando proprio il confronto all’interno del partito. Difficile pensare alle dimissioni che sarebbero il sintomo di un primo fallimento delle scelte già dopo i sette mesi dei cinque anni di mandato a disposizione del centrodestra che anche come coalizione uscirebbe ancora più ridimensionata. L’ipotesi più accreditata è quella che possa essere ritirato l’incarico, non retribuito e senza rimborsi – ha precisato l’entourage di Fioretti, alla Longo, con Fioretti che rimane al suo posto. Ma se ne saprà di più proprio dopo il contatto Salvini-Marsilio. Anche perché il “Capitano” aveva fissato questo blitz abruzzese, un po’ a sorpresa, prima che esplodesse la questione Fioretti. La durata del summit è un altro indizio chiave del clima. Il leader del Carroccio è arrivato con grande ritardo rispetto al previsto, poco prima delle 20 rispetto alle 18.30 annunciate. Ma non ha in alcun modo affrettato i tempi, nonostante il bagno di folla calendarizzato per le 21 nella vicino Ascoli Piceno. Salvini è uscito dal Villa Luigi solo intorno alle 21.45, quindi dopo quasi due ore di confronto con tutto il suo stato maggiore, compreso il deputato aquilano Luigi D’Eramo, responsabile Enti locali da mesi in contrasto con Bellachioma, e più volte indicato come il dirigente che potrebbe subentrare all’attuale capo abruzzese coinvolto in imbarazzanti situazioni pubbliche, anche giudiziarie, con la sua ex fidanzata. Le circa due ore di discussione sono segno evidente della volontà di voler “raddrizzare” il cammino di un partito che fino a questo momento ha deluso le aspettative, in particolare in Regione, con riferimento alla produttività e alla qualità dei rapporti al suo interno. Telefoni muti e consegna ferrea del silenzio completano il quadro della delicatezza del passaggio. L’ordine di scuderia, evidente, è stato quello di non proferire neanche mezza parola, proprio per evitare di alimentare ulteriori tensioni in un panorama già molto frammentato. La sensazione, evidente, è che la Lega, da oggi, sia sotto i riflettori diretti del suo leader. E che, sarebbe emerso anche questo nel vertice, ulteriori passaggi a vuoto non saranno più tollerati. Caso Fioretti, Marcozzi (M5s): «Se si dimette non cambierà nulla» PESCARA - “Non ci sarà nessun tipo di cambio di velocità né di cambiamento alla giunta regionale nel caso in cui, come riferito dagli organi di stampa, l'assessore al lavoro Piero Fioretti dovesse rassegnare le proprie dimissioni per far spazio all'attuale capogruppo della Lega Pietro Quaresimale". Lo dice il capogruppo M5S in Regione Abruzzo Sara Marcozzi, alla luce del caso legato alla nomina della moglie di Fioretti, Caterina Longo, alla Commissione adozioni internazionali. Nomina di competenza regionale, per la quale il coordinatore abruzzese della Lega, Giuseppe Bellachioma, ha chiesto al governatore Marco Marsilio la rimozione di Fioretti. Il caso sarà affrontato direttamente da Matteo Salvini, oggi a Martinsicuro. "Sarebbe invece un sintomo di continuità nella linea politica dettata dal centrodestra - attacca Sara Marcozzi -, fondata sulla continua creazione di nuove poltrone. Infatti, nel caso in cui questa sostituzione dovesse realmente concretizzarsi, sarebbe attivato lo strumento della surroga, con Quaresimale esentato dal ruolo di consigliere regionale per lasciare spazio a un altro dei candidati delle elezioni del 10 febbraio che però, numeri alla mano, non è stato eletto dai cittadini”. “Il centrodestra - incalza la Marcozzi - continua così a viaggiare di nomina in nomina, di poltrona in poltrona. Le perdite di tempo per i loro problemi interni sono all'ordine del giorno e bloccano le urgenti riforme di cui la nostra terra ha bisogno. Evidentemente, non è stato sufficiente bloccare la Regione su un quesito referendario sulla legge elettorale nazionale, prossimo alla bocciatura della Corte Costituzionale. Continuano a rimandare le sfide più importanti per l'Abruzzo su sanità, lavoro e sviluppo economico, preferendo trovare soluzioni su nuove poltrone, con la surroga pronta anche per il Sottosegretario D'Annuntiis, e aumento degli stipendi, come accaduto al direttore Arit e ai dirigenti Asl. Il tutto nel costante silenzio del Presidente Marsilio, incapace di dare spiegazioni in Consiglio regionale o nel corso delle Commissioni a cui, puntualmente, non partecipa”. “La mancanza di attenzione – conclude – che rivolgono verso le priorità della nostra regione non è più accettabile. Gli abruzzesi non meritano di essere abbandonati a loro stessi da chi, invece, dovrebbe tutelarne gli interessi primari”. |
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