PESCARA Hanno superato abbondantemente quota diecimila le "sardine" abruzzesi, che per ora sono scese in campo sulla piazza virtuale di Facebook e si preparano a farlo in quella reale. L'appuntamento è in piazza Salotto a Pescara, quasi certamente sabato 7 dicembre: nel sondaggio lanciato sulla pagina "Le sardine d'Abruzzo" per fissare la data, questa giornata già ieri pomeriggio veleggiava intorno ai cinquecento voti, mentre erano ancora lontani dal centinaio domenica 8 dicembre, lunedì 9, domenica 15 e lunedì 23.In tre hanno fondato il gruppo, quasi per caso, appena cinque giorni fa, seguendo l'onda lunga di quanto stava avvenendo in tutta Italia. La scintilla l'ha fatta scoccare Deborah Cieri, 27enne che ha studiato alla D'Annunzio e sta facendo il servizio civile ad Atessa. «Stavo cercando la pagina», racconta, «e quando ho visto che non esisteva allora mi sono detta che bisognava crearla. Ho contattato due amici per farmi dare una mano, Gennaro Spinelli, musicista a Lanciano (è il figlio del più noto Santino Spinelli, musicista rom e docente universitario di lingua romanì, ndr), e Antonio Campitellli, che fa l'operaio in Val di Sangro. Subito la cosa ha preso piede», continua Deborah, «abbiamo iniziato a ricevere 20-30 adesioni alla volta, ma presto sono diventate centinaia. Perciò abbiamo chiesto a un altro paio di amici di darci una mano come admin, per fare brevi verifiche e vedere se, chi richiedeva l'iscrizione, non fosse un profilo falso creato sul momento solo per disturbare. Ma anche per curare poi l'iniziativa in piazza, visto che ci sarà bisogno di un'organizzazione con un minimo di strutturazione se vogliamo portare migliaia di persona a manifestare». Quante? «Il più possibile: sarebbe bello se ce ne fossero seimila, numero simbolico con il quale è partita Bologna, ma anche con due o tremila saremmo soddisfatti».La voglia di sardine era tanta che, contemporaneamente a quello che ha sfondato ieri il tetto dei diecimila like, è nato anche un altro gruppo, che però non ha riscosso lo stesso successo: presto è arrivato anche il contatto per unire i gruppi. Le ragioni delle "sardine" abruzzesi sono quelle che caratterizzano il movimento in tutta Italia, e sono messe nero su bianco sulla pagina che, di fatti, è una sorta di organo ufficiale: partecipare e organizzare quella che viene definita «nuova resistenza» contro «chi semina odio e strizza l'occhio ai nuovi fascismi». Il nemico numero uno, slogan alla mano, è Matteo Salvini con la sua Lega: il motto che campeggia sull'immagine di copertina della pagina è «L'Abruzzo si SLega».Con le adesioni a centinaia, e i messaggi a ripetizione che chiedevano iniziative di piazza, si è passati all'azione: «L'indirizzo generale è quello di scendere in piazza ogni giorno in una grande città», fa notare ancora Deborah, «quindi le date "libere" erano 7, 8 e 9 dicembre, e per una decisione condivisa e partecipata abbiamo lanciato il sondaggio. Pescara pure è stata una scelta condivisa, ma anche quasi naturale, perché è la città più grande e più facilmente raggiungibile, pure da regioni limitrofe da dove sono arrivate adesioni. Inoltre il nome del posto ha un significato simbolico, visto che in realtà ufficialmente piazza Salotto si chiama piazza della Rinascita, e il nostro vuole essere innanzitutto un movimento di rinascita civile».In piazza non ci saranno bandiere di partito: «Sarà una manifestazione apartitica», sottolinea Deborah, «ma ovviamente non sarà apolitica, perché quello che stiamo facendo è politica».Pescara sarà la prima, ma potrebbe non essere l'ultima tappa abruzzese delle "sardine": «Ci piacerebbe che questa fosse la data zero, e poi replicare l'appuntamento in altre città più o meno grandi della regione, come ad esempio quelle dove si voterà».Intanto, in attesa della manifestazione, le sardine fanno le prove generali sul web, con post commentati da decine e decine di utenti, condivisione di vignette e meme, rassegne stampa con articoli e servizi televisivi sul giovane movimento, messaggi di incoraggiamento o anche solo di esultanza per ogni migliaio di like raggiunto. E, tra un post e l'altro, c'è anche chi propone un dibattito sull'opportunità di caratterizzare le "sardine" della nostra regione come un più abruzzese "sardelle".