Data: 08/12/2019
Testata Giornalistica: IL QUOTIDIANO DEL MOLISE |
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Le Sardine Molisane: «Noi non abbocchiamo» Raduno e flash mob lungo il Corso a Campobasso: «Non abbiamo paura degli Squali della Politica»
Impossibile “dare numeri” sul numero dei presenti, ma quelle che all’inizio erano solo poche decine di persone, in qualche minuto si sono moltiplicate fino a diventare diverse centinaia. Stiamo parlando del “raduno” (flash mob) di ieri sera alle 18,30 (7 dicembre 2019) lungo corso Vittorio Emanuele II voluto dalle “Sardine Molisane”. Non proprio il pienone che si è registrato in altre città italiane, ma il riscontro di questa iniziativa può considerarsi positivo. Gli altri raduni di piazza erano caratterizzati dalla presenza di una platea molto giovane, mentre più variegata l’età di quanti hanno preso parte alla manifestazione di questa sera a Campobasso. C’era qualche sindaco ed è arrivato anche un pullman di sostenitori da Isernia. In quattro (fra gli organizzatori) hanno trattenuto il pubblico parlando al megafono e ribadendo quelli che sono i principi fondamentali che ispirano il movimento. Lo hanno fatto a colpi di slogan: “Noi Sardine non abbocchiamo”, “Non abbiamo paura degli squali della politica”. Fra i 4 oratori c’era anche un ragazzo colore del Centro Sprar d’Isernia, segno che c’è volontà di allargare la platea anche ad un discorso di integrazione in quanto anche in Molise si avverte chiaramente la questione immigrazione. “La politica dell’odio, “le fake news”, “l’uso strumentale dei media”. Sono solo alcuni dei temi che sono stati affrontati, in linea con quanto è avvenuto nelle piazze delle Sardine nel resto d’Italia. Il nome “sardine” da dove nasce? «Volevamo dare un messaggio: staremo stretti come le sardine, perché saremo in tanti”. E poi il simbolo: un pesce silenzioso, contrapposto agli urlatori dei comizi. Niente bandiere di partiti, nessun altro simbolo: solo quello delle sardine». L’ideatore è Mattia Santori, 32enne laureto in Scienze Politiche e istruttore di frisbee. È stato lui a mandare un messaggio agli altri tre amici, conosciuti ai tempi dell’università (abitavano insieme nella stessa casa). “L’idea mi è venuta perché non riuscivo a dormire”, ha raccontato al Resto del Carlino. Ha visto che Salvini e Bergonzoni avevano organizzato la serata al Paladozza e ha pensato di portare in piazza l’altra faccia di Bologna. Quella che non vota Lega. Ad aiutarlo gli ex coinquilini: Andrea Garreffa, 30 anni, guida turistica; Roberto Morotti, 31 anni, ingegnere impegnato nel riciclo; Giulia Trappoloni, 30 anni, fisioterapista. |
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