Ha sollevato molti dubbi e perplessità il test del Messaggero, pubblicato ieri, con cui sono stati evidenziati i tempi di percorrenza dei filobus che a breve diventeranno parte integrante del trasporto pubblico metropolitano di Pescara. Ventinove minuti e 25 secondi, per l'esattezza, il risultato del tempo impiegato da un'utilitaria in orario notturno, in assenza di traffico e senza effettuare le previste 25 fermate, cronometrato lungo il percorso promiscuo che i vettori elettrici di Tua spa si appresteranno a solcare a pieno regime per collegare i due terminal posti nei pressi di porto Allegro, a Montesilvano, e in prossimità del Tribunale, a Pescara. Specialmente sul web, la prova non è passata inosservata all'occhio attento del cittadino, che poi sarà il destinatario primario del servizio pubblico. Una serie di commenti sui social hanno animato i discorsi che contrappongono sul piatto della bilancia una cifra enorme, circa 31 milioni di euro investiti, all'effettivo beneficio che deriverebbe dall'intera opera in procinto di essere terminata.

Ecco alcune considerazioni, ad esempio, della signora Gianna Canzano: «Questa del filobus sulla strada parco è una grossa stupidaggine, noi abbiamo visto nascere quest'opera quando abitavamo a Pescara. Per decenni è stato lo sfogo di tanti cittadini che andavano in bici, a spasso senza problemi di traffico, bambini che giocavano liberi ecc. Oltretutto non credo che si possa risolvere l'annoso problema del traffico». «Un lumacone meccanico, la cui bava, priva di qualità naturali, segnala: mala amministrazione, sub cultura politica, ignavia istituzionale», ha commentato invece Maurizio Biondi, da sempre in prima linea quale strenuo difensore della Strada parco, in veste di vice presidente dell'omonima associazione.

Non sono mancate le ironie, anche colorite, come "La ciammarica" di Piperita Patty su facebook, o "La grande bufala su gomma", il commento di Antonella De Cecco. E ancora: «Paga Pantalone, ha pagato Pantalone, sperpero sperpero» sferra come un diretto di un pugile Elisabetta Camerani Zacchini. Le amministrazioni comunali interessate e l'ente titolare dell'incarico di portare a termine i lavori, esprimono sempre sicure e benevoli considerazioni sul proprio operato, forti del contributo green che apporteranno con un servizio a zero impatto ambientale. Nessuno oserebbe obiettare questo proposito, ma la riflessione, d'obbligo, è sulla riduzione del traffico e dell'utilità in termini di risparmio di tempo per gli utenti. Il rapporto costi-benefici, a confronto di quello che si prospetta, scricchiola un po' e contrasta in maniera decisa anche con le privazioni che deriveranno dal nuovo servizio, come ad esempio la soppressione di un grande mercato rionale e l'utilizzo ricreativo e sportivo cui erano abituati i pescaresi sul tracciato Strada parco.