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Data: 25/04/2023
Testata Giornalistica: CORRIERE DELLA SERA
    CORRIERE DELLA SERA

La vera storia di «Bella Ciao». la canzone della Resistenza raccontata per immagini. La canzone della Resistenza in realtà è nata dopo la Guerra

Come è nata «Bella Ciao»

«Bella ciao», una storia controversa e complicata, legata alla Resistenza nell’inconscio collettivo: ma di fatto a posteriori, solo a partire dalla metà degli anni ’60. Però con un'immensa fortuna contemporanea e internazionale, che passa attraverso Netflix e approda alla tragedia dell’Ucraina.
La sua storia è stata ben raccontata da Giorgio Bocca, che citato in un articolo di Luigi Morrone spiega come la canzone simbolo (per noi) della Resistenza non sia mai stata cantata durante la Guerra. L’inno politico in realtà nacque nel 1964, quando nell’estate di quell’anno venne cantato al Festival di Spoleto. E con questa storia vi diciamo Buon 25 aprile.

Il racconto di Giorgio Bocca

 

Il Festival di Spoleto nel 1964

 
 

La comparsa nel 1953

 
 

Un simbolo posteriore per dare unità

 
 

Le origini nell’800

 

«Bella Ciao» raccontata per ideogrammi

 

Il fumettista e illustratore Roberto Grassilli nel 2022 aveva omaggiato la canzone della Resistenza e il 25 aprile con una «traduzione» di Bella Ciao per immagini: un piccolo gioiello pubblicato sul suo profilo Instagram.

 

Il 25 aprile 2022 spiegato in 100 secondi da Paolo Mieli

La Festa della Liberazione spiegata dal giornalista Paolo Mieli, in una lezione sintetizzata in 100 secondi. «Il senso del 25 aprile è tutto nel primo e nell’ultimo verso di «Bella ciao»: c’è un terribile invasore, c’è la sorpresa di un popolo che reagisce e lo fa in nome dei valori non solo della propria fede politica, ma in nome della libertà».


 
 

 

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