Data: 04/07/2023
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
|||||||||||
|
|||||||||||
La povertà non va in ferie sempre più donne e giovani in fila nelle mense Caritas. Fotografia impietosa nei dati Caritas di Abruzzo e Molise. La Cgil: «Lo stop al reddito peggiorerà le cose»
PESCARA Lavoratori poveri, separati, disoccupati e persone che il lavoro ce l'avevano ma lo hanno perso a 50 anni. Sono principalmente donne, hanno un'età media di 46 anni, il 17% è senza fissa dimora, e due su tre hanno un livello di scolarizzazione molto basso. A fotografare il volto della povertà è il nuovo report della Caritas che nel 2022 in Abruzzo e Molise ha intercettato le richieste di aiuto di ben 6.086 persone. Un'emergenza, quella del disagio economico "strutturale" e della povertà emergente, che non va in vacanza. Anzi, il fenomeno dei nuovi poveri, alla luce dell'invecchiamento demografico della popolazione, rischia di trasformarsi in una bomba sociale di proporzioni inaudite. Il rapporto infrange anche un altro luogo comune, quello secondo il quale a chiedere aiuto per i pasti e le bollette sono soprattutto gli stranieri; in Abruzzo e Molise, al contrario di quanto avviene nel resto del Paese, gli italiani rappresentano la maggioranza, con la percentuale del 53,2%. A commentare i dati del rapporto "La povertà in Italia secondo i dati della rete Caritas", relativo al 2022, sono la Cgil Abruzzo Molise e il suo Patronato Inca.
«Con lo stop al reddito di cittadinanza - affermano - la situazione peggiorerà». In Abruzzo e Molise, secondo i dati diffusi, il 42% delle persone che si rivolge alla Caritas ha la licenza media inferiore, il 14,7% la licenza elementare, il 4,9% nessun titolo di studio. Dal report emerge un altro dato inquietante: l'1,7% delle persone che chiedono aiuto perché non riescono ad andare avanti è analfabeta. Complessivamente il 68% degli utenti ha un basso livello di scolarizzazione. Una percentuale simile a quella delle persone che per i motivi più disparati non lavorano, che è pari al 58,5% (47,7% disoccupati e 10,8% casalinghe). «Questi dati, letti in parallelo - commenta il sindacato - testimoniano che la povertà è spesso causata da una scarsa scolarizzazione che impedisce di sviluppare competenze sufficienti per il mercato del lavoro, e condanna quindi alla disoccupazione. Competenze difficili da acquisire, anche dopo percorsi formativi che mal si conciliano con situazioni personali caratterizzate da lunghi periodi di inoccupazione, ed età mediamente avanzata. Un quadro che sarà ancor peggiore da settembre quando verrà meno, per molte di queste persone, il sostegno del reddito di cittadinanza che non verrà più erogato ai nuclei familiari composti da persone con meno di 60 anni e considerate, quindi, in maniera assolutamente impropria, occupabili. Un dato - concludono - che evidenzia come la povertà in Abruzzo sia strutturale, e riguardi fasce sociali che non riescono a superare quella che ormai è una condizione stabile».
|
|||||||||||
www.filtabruzzomolise.it ~ cgil@filtabruzzomolise.it |
|
|||
Federazione Italiana Lavoratori Trasporti CGIL AbruzzoMolise - Via Benedetto Croce 108 - 65126 PESCARA - Cod. Fisc.: 91016710682 - mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - PEC: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
|