Una decisione che per le sigle sindacali “è priva di ogni fondamento e pretestuosa. Ci corre l’obbligo evidenziare che tale atto – scrivono i sindacati - è estremamente scorretto poiché interviene in un momento molto delicato della società civile e del mondo del lavoro: in piena pandemia.
Secondo Cgil, Cisl, Ugl e Faisal “l’azienda sta approfittando della debolezza contrattuale dei lavoratori per porre in essere azioni che risultano essere difficili da contrastare per le note problematiche e restrizioni conseguenti al Covid- 19. Decisione dall’impatto sociale notevole sui lavoratori se si considerano anche gli effetti che l’emergenza ha già determinato sulle condizioni lavorative e retributive dei dipendenti i quali, peraltro, non ancora hanno percepito integralmente gli ammortizzatori sociali attivati dall’impresa durante il lockdown e comunque nella fase di riduzione dei servizi che proseguono a seguito della seconda ondata della pandemia”.
Per i sindacati “a nulla è servito l’azione del neo sindaco di Chieti che in campagna elettorale intervenendo a difesa dei lavoratori e riferendosi evidentemente alla società teatina di trasporti, l’aveva definita “un’azienda prepotente” che ha compiuto “un atto grave nei confronti di tutti quei lavoratori che con dedizione e abnegazione, soprattutto durante il periodo del Covid-19, hanno garantito e continuano a garantire un servizio essenziale ai cittadini di Chieti”.
Ferrara che “aveva promesso tutto il suo impegno – ricordano i sindacati - per impedire una riduzione del salario di lavoratori che percepiscono, in media, 1400 euro al mese e che una decurtazione porterebbe a livelli inaccettabili. In un incontro tenuto nella sede comunale le organizzazioni sindacali hanno chiesto di procrastinare la data della disdetta, ma la società è rimasta ferma sulle proprie decisioni, confermando la volontà di disdire a fine ottobre gli accordi aziendali esistenti e nemmeno la formale apertura delle organizzazioni sindacali ad ottimizzare l’esercizio intervenendo sulla produttività ma senza intaccare i salari dei lavoratori, è servita a spostare la posizione aziendale”.