Condividi: Bookmark and Share
Stampa:
Data: 01/11/2021
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

La Manovra è “in rosa” Più aiuti alle mamme e taglio dei contributi. Oneri previdenziali dimezzati per favorire il rientro dopo la maternità obbligatoria. Al Fondo per la parità di genere 52 milioni “Bollino” e incentivi per le aziende virtuose.

Nuovi asili, strade, autobus Un tesoro da 1,5 miliardi per i Comuni e le Regioni


ROMA Ci sono misure che possiamo considerare simboliche, come la riduzione dell'Iva dal 22% al 10% sugli assorbenti per l'igiene intima femminile. Se ne parlava da anni, a ogni manovra. Sono stati presentati una marea di emendamenti negli anni scorsi, ma poi all'ultimo minuto il taglio dell'Iva su un prodotto assolutamente necessario e che accompagna per circa quarant'anni tutti i mesi le donne, saltava sempre con la scusante che costava troppo (furono calcolati 300 milioni di euro per portare l'asticella dell'Iva al 5%). Stavolta no. Il taglio dell'Iva sui pannolini e i tamponi non compostabili sta per diventare realtà. Lo prevede l'articolo 4 della legge di Bilancio. E forse non è un caso che la misura abbia un suo articolo, sembra quasi voler dire: le donne al centro. O almeno così ci piace pensare.
Ovviamente la manovra in rosa non si limita agli assorbenti. Ci sono almeno altre tre misure degne di nota. In alcuni casi si tratta di proroghe, in altri di novità assoluta. A partire dalla decontribuzione per favorire il rientro al lavoro delle neo-mamme. E si, perché lo sanno tutti: per molte ragazze non basta aver conseguito una laurea con il massimo dei voti per riuscire a trovare un lavoro. Resta ancora molto diffuso nel nostro Paese il pregiudizio di una minore produttività delle donne che decidono di non reprimere il naturale desiderio di maternità. Ben venga quindi l'incentivo offerto ai datori di lavoro affinché questi pregiudizi siano superati: le imprese private che favoriranno il rientro nel posto di lavoro di una neomamma subito dopo il congedo obbligatorio di maternità, usufruiranno del 50% di sconto sui relativi contributi previdenziali per un anno. «Resta ferma l'aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche», si legge nell'articolato. Ovvero per la donna non ci saranno conseguenze sull'assegno pensionistico. La norma è in via sperimentale per il solo 2022. Poi si vedrà se prorogarla. In manovra anche il prolungamento di tre mesi dell'indennità di maternità per le lavoratrici autonome con reddito basso (8.145 euro all'anno rivalutabili in base al tasso di inflazione).
LO SCALINOÈ stata prorogata opzione donna, il canale di pensionamento anticipato concesso alle donne che hanno raggiunto specifici requisiti di età anagrafica e di versamenti contributivi: finora erano fissati a 58 anni di età (59 per le lavoratrici autonome) e 35 anni di contributi. La manovra prevede lo stesso requisito contributivo, ma uno scalino di due anni per l'età, quindi 60 anni per le dipendenti del settore privato e 61 per le autonome. Un innalzamento che ha già scatenato un mare di polemiche, tra i sindacati e anche tra molte forze politiche. A gran voce si richiede di non innalzare l'età. Anche perché di fatto la misura quasi si autofinanzia, visto che l'assegno pensionistico viene calcolato completamente con il metodo contributivo, penalizzando a vita chi vi accede con tagli tra il 20 e il 30% della pensione. Motivo per cui non è che finora ci sia stato questa folla di donne desiderose di rientrare tra le opzioniste. Negli ultimi dieci anni la media è stata di 14.000 donne all'anno andate in pensione con questo canale. Nel 2020 ha rappresentato soltanto il 2% dei pensionamenti totali delle donne per un costo totale di 369 milioni di euro. Bisognerà quindi attendere l'iter parlamentare per capire quale sarà la versione definitiva. A ogni modo la proroga è per il solo 2022.
IL CERTIFICATOPer rendere sempre meno teorica e più realistica la parità di genere la manovra rifinanzia l'apposito Fondo con 52 milioni di euro (contro i 2 previsti dalla legge di Bilancio 2020). Il fondo dovrà occuparsi anche del famoso bollino rosa da dare alle aziende pubbliche e private che promuovono al loro interno la parità di genere. E non si tratterà solo di un'attestazione meritoria da incorniciare e appendere all'ingresso dell'azienda. Chi ottiene il bollino rosa avrà anche «benefici contributivi» che un decreto interministeriale (Lavoro ed Economia) andrà a definire.
La manovra prevede anche la definizione di un Piano strategico nazionale per la parità di genere, con la nascita di un Osservatorio nazionale e una Cabina di regia interistituzionale presso il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Piano - si legge - ha, tra gli altri, «l'obiettivo di individuare buone pratiche per combattere gli stereotipi di genere, colmare il divario di genere nel mercato del lavoro, raggiungere la parità nella partecipazione ai diversi settori economici, affrontare il problema del divario retributivo e pensionistico ».

Nuovi asili, strade, autobus Un tesoro da 1,5 miliardi per i Comuni e le Regioni

ROMA Trasporto pubblico locale, asili nido, manutenzione delle strade provinciali: la dotazione della legge di Bilancio direttamente destinata a Regioni ed enti locali vale 1,5 miliardi il prossimo anno. Ma la manovra mette sul piatto anche 23,5 miliardi nell'arco di sette anni destinati a rimpinguare il Fondo per lo sviluppo e coesione, quindi ad investimenti aggiuntivi che andranno però divisi tra le amministrazioni centrali e quelle territoriali. Ma dalla lettura del documento emergono diversi altri elementi interessanti.
La manovra approvata dal governo prevede infatti lo stanziamento di 300 milioni, per il 2022, per Comuni con meno di 15 mila abitanti per opere di rigenerazione urbana «per la riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché il miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale». Nel dettaglio si parla di manutenzione delle aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti, compresa la demolizione di opere abusive realizzate da privati. Il piano prevede inoltre lo sviluppo dei servizi sociali e culturali, educativi e didattici, con la promozione delle attività culturali e sportive ed il miglioramento della mobilità sostenibile.
IL PNRR Quanto al dossier Pnrr, il fondo a disposizione dei comuni per finanziare la progettazione delle opere pubbliche sale a 320 milioni per il 2022 e a 350 per il 2023, pari a un incremento di 150 milioni ogni anno rispetto alla dotazione attuale. Al primo posto ci sono le opere pubbliche finanziate nell'ambito del Piano, seguite da quella per la messa in sicurezza idrogeologica, dalla messa in sicurezza di strade, ponti e viadotti, e, infine, dall'efficientamento degli edifici pubblici, a cominciare dalle scuole. Nutrito il capitolo stradale. In otto anni, infatti, arriveranno 2,1 miliardi (previsto un aumento della spesa di 150 milioni di euro per gli anni 2022 e 2023 e di 300 milioni per ciascuno degli anni dal 2024 al 2029) per interventi relativi a programmi straordinari di manutenzione e di adeguamento funzionale e resilienza ai cambiamenti climatici della viabilità, anche con riferimento a varianti di percorso, di competenza di regioni, province e città metropolitane.
IL RIEQUILIBRIO Ancora in tema, il Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale viene aumentato di 1,3 miliardi nel periodo 2022-2026. Il governo va in soccorso dei sindaci in crisi con i bilanci. Presso il Ministero dell'interno sarà operativo un fondo con una dotazione di 300 milioni di euro per il 2022 e di 150 milioni di euro per il 2023 in favore dei comuni delle regioni a statuto ordinario che sono in procedura di riequilibrio finanziario pluriennale. Nello stato di previsione del Viminale è stato istituito un ulteriore fondo con una dotazione di 50 milioni di euro per l'anno 2022 in favore dei Comuni delle regioni a statuto ordinario e delle regioni Siciliana e Sardegna con popolazione inferiore a 5 mila abitanti in difficoltà economiche.
LE RETRIBUZIONI Più soldi in arrivo per gli stipendi dei sindaci. L'indennità di funzione dei primi cittadini si legge neL testo della manovra «può essere incrementata, in misura graduale per ciascuno degli anni 2022, 2023 e in misura permanente a decorrere dall'anno 2024, sulla base del trattamento economico complessivo dei governatori delle Regioni».
In sostanza gli aumenti saranno del 100% per i sindaci metropolitani, con percentuali a calare per gli altri comuni in base al numero dei residenti. L'aumento sarà così dell'80% per i sindaci dei con popolazione superiore a 100 mila abitanti; del 70% per i sindaci dei comuni capoluogo di provincia con popolazione fino a 100 mila abitanti e del 45% per i sindaci dei comuni con popolazione superiore a 50 mila abitanti. Sostegni in vista anche per i comuni montani a rischio spopolamento: nasce il Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane, con una dotazione di 100 milioni di euro per il 2022 e 200 milioni a decorrere dal 2023.

01 novembe 2021 il messaggero

 


Download 01 novembe 2021 - il messaggero.pdf

www.filtabruzzomolise.it ~ cgil@filtabruzzomolise.it



 
Federazione Italiana Lavoratori Trasporti CGIL AbruzzoMolise - Via Benedetto Croce 108 - 65126 PESCARA - Cod. Fisc.: 91016710682 - mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - PEC: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
1508240