Data: 11/09/2023
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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La funivia resterà ferma un mese partono i lavori di manutenzione Si tratta di interventi ordinari sulle funi portanti, eseguiti da un ditta del nord Italia, e non rinviabili
Pignatelli: «La stagione è andata bene, ma avremmo bisogno di più attenzione da regione e Parco» L'AQUILA Funivia chiusa per un mese, a partire da oggi, per lavori di manutenzione ordinaria non rinviabili. «Ci dispiace», ammette l'amministratore unico del Centro turistico del Gran Sasso, Dino Pignatelli, «con queste belle giornate si poteva continuare a lavorare. Purtroppo i lavori di manutenzione non sono rinviabili», prosegue Pignatelli, «la ditta che deve eseguirli e che arriva dal nord Italia è stata prenotata da tempo. Si tratta di interventi sulle funi portanti. Niente di eccezionale, manutenzioni che noi abbiamo sempre fatto». Ma c'è sempre l'incognita meteo che potrebbe rallentare i lavori, ma il Gran Sasso non può permettersi ritardi con la stagione invernale alle porte. «Lo scorso anno la coltre bianca è arrivata un po' in ritardo», ricorda Pignatelli, «ma poi è andata bene». La stagione invernale è andata infatti avanti anche in primavera, quando le temperature miti avevano bloccato altre stazioni invernali, mentre sul Gran Sasso la neve era ancora abbondante. Al termine della stagione estiva, è quindi il momento di fare il punto sulla situazione del comprensorio sciistico. «Non possiamo lamentarci», aggiunge Pignatelli, «anche se rispetto allo scorso anno abbiamo avuto una lieve flessione per quel che riguarda i turisti, colpa, a mio modo di vedere, del rimbalzo del Covid», quando dopo esser rimasti a lungo chiusi in casa per la pandemia, in tanti avevano approfittato della fine delle restrizioni per uscire di nuovo in massa. «Stiamo ancora facendo i conti, ma tutto sommato le cose sono andate abbastanza bene». Ma i problemi del comprensorio del Gran Sasso continuano ad essere più o meno gli stessi da anni. «Avremmo bisogno di più attenzione da parte di Regione e Parco», afferma Pignatelli, «perché non è possibile continuare a mantenere nelle aree di rispetto integrale zone che sono antropizzate da decenni». Dal punto di vista del Centro turistico la soluzione sembrerebbe quasi banale. «Ci basterebbe che uscissero dalle aree di rispetto alcune zone, pochissime aree, che potrebbero essere scambiate con altre al momento non protette». Una sorta di scambio alla pari in cui nessuno sembrerebbe perderci. Con la nuova base di arrivo della seggiovia delle Fontari (di cui non è stato possibile modificare il progetto non è stato modificato per la presenza in quell'area di una specie protetta di fringuelli), si possono finalmente mettere al riparo i battipista. «Ma se avessimo avuto modo di spostare l'arrivo un po' più a monte, avremmo risolto molti problemi». Tra i lavori dell'area, ci sono quelli di ristrutturazione dell'albergo di Campo Imperatore, l'albergo che esattamente 80 anni fa ospitò Benito Mussolini, poi liberato dai tedeschi, in quella che fu definita "la prigione più alta del mondo". Per rientrare nell'albergo, ricorda però Pignatelli, «ci vorranno ancora due anni».
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