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Data: 03/04/2022
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

La filovia sulla Strada parco: arriva anche il "sì" del ministero. Il dipartimento per la Mobilità sostenibile scrive alla Regione e conferma la validità del progetto. Pettinari (M5S) annuncia che proseguirà la battaglia per bloccare l'intervento

«Se l'amministrazione comunale decide di bloccare l'opera, dovrà restituire tutti i fondi già spesi»


PESCARA «La scelta di rinunciare al completamento della filovia e dare una diversa destinazione d'uso alla strada parco è di esclusiva competenza delle amministrazioni locali che si dovrebbero però assumere, nel caso, la responsabilità della restituzione delle risorse statali già spese per non averle più utilizzate per le finalità della legge di finanziamento». In cinque righe il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile chiarisce in maniera limpidissima quale strada si dovrebbe seguire per bloccare i lavori della filovia, osteggiati dal comitato Strada parco bene comune, che si è rivolto al Tar, ma fortemente sostenuti dal Comune. La Direzione generale per il trasporto pubblico locale e regionale e la mobilità pubblica sostenibile del Dipartimento per la mobilità sostenibile spiega chi fa cosa in una lettera inviata al vice presidente del Consiglio regionale, Domenico Pettinari (M5S), che a metà marzo aveva segnalato al ministero le «molteplici criticità emerse sull'impianto filoviario», abbracciando le tesi del comitato Strada parco bene comune. Il direttore generale Angelo Mautone ricorda, parlando delle competenze, che quella «amministrativa» per la realizzazione della filovia «è della Regione Abruzzo, in virtù dell'accordo di programma sottoscritto nel 2002 tra il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e il presidente della giunta regionale» in attuazione del processo di delega alle Regioni delle funzioni in materia di trasporto pubblico locale su ferro. E nel 2004, ricorda sempre il ministero, «è stato sottoscritto un accordo di programma tra la Regione e Gestione trasporti metropolitani con il quale la titolarità attuativa della realizzazione dell'impianto veniva conferita alla società di trasporti pescaresi, ora Tua Spa». Al ministero competono, invece, «gli aspetti della sicurezza del trasporto pubblico». Mautone fa luce, poi, sulle «criticità» segnalate da Pettinari che ha chiesto risposte «chiare ed esaustive» dopo aver raccolto le perplessità del comitato cittadino guidato da Ivano Angiolelli, scaturite dall'audizione, in Comune, di due rappresentanti della Tua. Dal ministero arriva l'assicurazione che «gli interventi predisposti renderanno la filovia completamente accessibile a tutti gli utenti e a tutte le fermate», nel senso che «con il completamento dei lavori» si arriverà «all'abbattimento delle barriere architettoniche». Su questo tema molto ha premuto e ancora preme, ad esempio, l'associazione Carrozzine determinate. Ma «le criticità da sempre manifestate» dai cittadini che si oppongono all'opera, «sono tutte note al ministero» scrive Mautone che prova a lanciare, in risposta, un messaggio rassicurante. Garantisce infatti di «aver tenuto conto» delle segnalazioni dei cittadini «nelle fasi istruttorie di approvazione del progetto e delle sue successive varianti, promuovendo e prescrivendo tutte le azioni di mitigazione dovute, comprese quelle dell'abbattimento delle numerose barriere architettoniche attualmente presenti sul percorso. Con la terza perizia di variante tecnica e suppletiva si sono predisposti gli interventi atti a rendere la filovia completamente accessibile a tutti gli utenti, e a tutte le fermate». È evidente, per il ministero, «la ricaduta positiva che l'abbattimento delle barriere avrà sui cittadini pescaresi che frequentano o sono residenti in quelle aree, fruitori o no del sistema di trasporto» in via di realizzazione.Mautone ricorda, nelle premesse, di aver ricevuto, come struttura, «una serie lunghissima di mail con cui i comitati e le associazioni di cittadini manifestano dubbi sulla opportunità di realizzare e mettere in esercizio l'impianto filoviario Pescara - Montesilvano, adducendo motivazioni dal carattere più vario ma con l'unico scopo di ottenere l'interdizione della realizzazione dell'intervento». Ma, come spiega lui stesso, un eventuale stop può arrivare solo dalle amministrazioni locali.
 
Pettinari (M5S) annuncia che proseguirà la battaglia per bloccare l'intervento «Non rinuncio all'isola pedonale»
 
PESCARA«La strada parco deve rimanere così». Domenico Pettinari, vice presidente del consiglio regionale, non ha dubbi su questo aspetto, neppure dopo aver ricevuto la lettera da ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile che fornisce delle indicazioni sull'abbattimento delle barriere architettoniche, nell'ambito dei lavori per la filovia, e chiarisce che un eventuale stop al progetto può arrivare solo dalle amministrazioni locali. «Se fossi il sindaco o il presidente della Regione bloccherei tutto», dice Pettinari pur sapendo che poi «le somme spese andrebbero restituite. Lo farei, a rischio di dover ridare i soldi. Li sacrificherei per far rimanere tutto così com'è. Per me la strada parco è salute: quindi ritengo che vada restituita alla salute, essendo quest'ultima prioritaria. E penso alle mamme con i bambini che la attraversano, ad esempio, oppure ai disabili», prosegue Pettinari.«Non sono contrario alla mobilità sostenibile ma credo che dopo tutti questi anni la politica abbia fallito, su questo progetto. Ora l'unica speranza è nelle mani del Tar» che deve esprimersi a ottobre mentre il Consiglio di Stato ha già sbloccato i lavori, che sono cominciati di recente. «Con l'associazione Codici», ricorda il rappresentante del Movimento 5 stelle, «siamo stati i primi, negli anni scorsi, a presentare un esposto in procura relativo alla strada parco». E la sua battaglia è proseguita nel tempo, «anche se non tutto quello che ho fatto è stato visibile. Ho scritto alla Tua, che sta realizzando l'intervento, e ho scritto al ministero, sposando le richieste del comitato Strada parco bene comune, di cui apprezzo i contenuti. La lettera arrivata nei giorni scorsi da Angelo Mautone, a capo della Direzione generale per il trasporto pubblico locale e regionale e la mobilità pubblica sostenibile, «è la fine di un percorso», nella interlocuzione con gli enti coinvolti. Ma il rappresentante del Movimento 5 stelle non ha intenzione di desistere, su questo fronte. «Bisogna continuare la protesta e la mobilitazione a oltranza, considerato che l'amministrazione non ascolta. Questo può essere un modo per bloccare il progetto e mantenere la strada parco così com'è, a costo di dover restituire i fondi statali».

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