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Data: 24/05/2024
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

La Cgil: «Stop alle promesse irrealizzabili sì ai bus gratis per studenti e fasce deboli»

GOBEO (FILT) E ONDIFERO SPIEGANO CONTRATTI E COSTI DEI TRASPORTI UNA DOMANDA SU TUTTE: «CHI RIFONDE I 30 MILIONI SE SALTANO I FILOBUS?»


IL SINDACATO
In tema di filovia e mobilità i quattro candidati sindaco si ritrovano a fare i conti con Cgil e Filt Cgil Pescara. Con un documento che rappresenta una sorta di "richiamo all'ordine", il segretario generale Cgil di Pescara, Luca Ondifero, e per la Filt Cgil il segretario generale Patrizio Gobeo, hanno riassunto in pochi punti lo scenario dal quale, al di là dei proclami "acchiappavoti", non si può prescindere. «Rispettando democraticamente e legittimamente l'opinione di tutti», Ondifero e Gobeo fissano subito un punto: «Soltanto riservando spazi esclusivi al trasporto pubblico locale si può ridurre drasticamente il numero delle auto che entrano quotidianamente in città e al tempo stesso favorire realmente un maggiore utilizzo del mezzo pubblico e collettivo». Di seguito, spiegano le ragioni delle perplessità sul progetto di metropolitana di superficie dirottato sul sedime ferroviario: «Almeno due dei quattro candidati a sindaco si sono dichiarati convinti di dover abbandonare il progetto filoviario e di dover restituire l'ex tracciato ferroviario (strada parco) ai residenti (espressione dei comitati o della collettività?), puntando su una metropolitana di superficie con il potenziamento delle attuali infrastrutture ferroviarie e potenziando i treni regionali tra Montesilvano e Pescara Porta Nuova. Delle tante affermazioni - dicono - ci sorprende innanzitutto la sicurezza con la quale si sostiene che la realizzazione di un servizio metropolitano ferroviario lungo l'asse adriatico Silvi, Città Sant'Angelo, Montesilvano, Pescara, Francavilla al Mare (con una diramazione interna verso Pescara Ovest), attraverso la costruzione e l'attivazione di cinque nuove fermate, sia un progetto "tanto semplice quanto economico". E il nostro stupore rispetto a questa affermazione, deriva dal fatto che a pronunciarla sono stati esponenti politici alquanto navigati che hanno frequentato assiduamente i palazzi della politica raggiungendo i livelli istituzionali più alti e, come tali, dovrebbero conoscere a menadito competenze, fattibilità, costi e tempi di realizzazione di nuove infrastrutture ferroviarie, ma anche gli aspetti tortuosi legati ai contratti di servizio sottoscritti notoriamente con la Regione Abruzzo e con i quali si garantisce l'esercizio del trasporto pubblico (quantità e frequenza delle corse)».
Ondifero e Gobeo ricordano come il trasporto pubblico sia regolamentato dall'accordo quadro 2023-2027 tra Regione Abruzzo e Rfi «e non ci sembra che tra i progetti ipotizzati vi sia la realizzazione e l'attivazione di cinque nuove fermate... né che si possa pensare di ottenere da Rfi ulteriori tracce orario per aumentare la frequenza e la circolazione di treni regionali». I due dirigenti della Cgil e della Filt Cgil, citando il contratto di servizio decennale tra Regione Abruzzo e Trenitalia, si mostrano ancora più perplessi sull'ipotesi che «la metropolitana leggera sul sedime ferroviario costituisca finanche una soluzione estremamente vantaggiosa dal punto di vista economico... L'ultimo contratto è stato siglato il 21 dicembre 2023 e prevede 4,1 milioni dii treni-chilometro all'anno, pari a 167 treni al giorno. Vale la pena ricordare che 1 Km/treno costa circa 13 euro, quasi quattro volte in più di quanto costa 1 Km/gomma o di 1 Km/filovia (3-4 euro). E comunque - aggiungono - ci sarebbe poi l'assoluta incompatibilità di un trasporto pubblico locale capillare e porta a porta (sull'ex tracciato ferroviario) con una metropolitana ferroviaria di superficie». In chiusura la domanda delle cento pistole: «Chi si accollerà la restituzione dei circa 30 milioni di finanziamento in buona parte già spesi? La Regione? I Comuni? Tua?». Una proposta elettorale incontra invece i favori dei due sindacalisti ed è quella relativa al trasporto gratuito, «a cominciare dagli studenti, dai pensionati e persone a basso reddito». Uno spunto per un confronto.

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