«Diritti e servizi perché lo Stato non può smantellare sul territorio importanti presidi. E poi la crisi economica va governata, questo è il compito della politica». Molto schietta la relazione di Francesco Spina, segretario provinciale di Chieti della Cgil, che ieri ha aperto a Villa Medici di Rocca San Giovanni il IX congresso provinciale. L'assise chiude oggi alla presenza del segretario nazionale confederale Daniela Barbaresi. La governance della Cgil teatina vede impegnati 120 delegati in rappresentanza di 22 mila iscritti, più una quarantina di ospiti, tra cui il presidente della Provincia, Francesco Menna, e tanti sindaci, specie dell'entroterra. «Questo congresso deve essere l'occasione per un confronto con gli amministratori e le associazioni del territorio in merito alla situazione economica e sociale della provincia di Chieti - aggiunge Spina -. I temi forti da dibattere sono il lavoro, povertà, sanità, le aree interne e la sicurezza, col primato in questa triste classifica che va alla provincia di Chieti con 4.616 denunce e troppi incidenti mortali». Non sfugge la discesa occupazionale in Abruzzo di 39 mila unità, di cui 13 mila nel comparto automotive. «Pesa anche la situazione di Sevel e delle industrie dell'indotto per la continua mancanza di componentistica - rimarca Spina -. La situazione è pesante, PPerciò vogliamo stimolare la discussione anche con Regione e Governo. Servono nuove idee, la Regione deve rilanciare con un piano di sviluppo che manca». Nuove battaglie vengono annunciate anche nei settori sanità, anche nell'entroterra dove mancano i medici, la scuola, dal momento che molti plessi rischiano di chiudere con la nuova normativa che porta da 600 a 900 alunni per tenere aperto un istituto comprensivo. «Lo Stato non può e non deve arretrare smantellando i servizi e facendo perdere al cittadino dei diritti fondamentali - prosegue Francesco Spina -. Altro problema la questione delle chiusure dei tribunali di Lanciano e Vasto, ora in proroga. Non è facile mandare tutti a Chieti. Questo tipo di servizio giudiziario, molto importante, va ridiscusso».