SULMONA I due nuovi autobus erano arrivati alla viglia di Natale come un regalo tanto atteso ma su cui quasi nessuno sperava più. Da allora, però, sono ancora senza targa e risultano fermi nell'autorimessa comunale in attesa degli incartamenti giusti e delle targhe per iniziare a circolare sulle strade sulmonesi. Nell'attesa, continua imperterrito lo stillicidio delle corse cancellate da inizio anno.In meno di venti giorni sono già più di 40 le linee cancellate, con buona pace degli utenti, pochi in verità e soprattutto anziani che non hanno l'auto per spostarsi dalla zona nuova della città al centro, o per raggiungere l'ospedale. A cavallo delle feste di Natale le corse erano saltate anche per la carenza di personale e le ferie dovute ai pochi autisti rimasti in servizio, dieci per la precisione che sono tutti dipendenti comunali con un costo per le casse di palazzo San Francesco di circa 700mila euro.Sulmona è l'unica città della regione ad avere ancora internalizzato il servizio trasporti, ormai troppo oneroso, tanto da spingere l'assessore e vice sindaco Luigi Biagi ad avviare contatti con la Tua per una esternalizzazione. Nel frattempo, si va avanti con un parco mezzi di 23 autobus, di cui 19 del trasporto urbano e 4 scuolabus, con solo 12 che sono funzionanti, perché 4 sono in riparazione, 4 sono da rottamare e tre in disuso (tra cui il piccolo bus elettrico che si ferma in salita). Di questi, però, il più "giovane" ha 12 anni e il più vetusto 29, con tutto quello che ne consegue per guasti e disservizi, che sono all'ordine del giorno.In più, l'altro problema - certamente non secondario - è quello che riguarda l'evasione dei biglietti, che fa il paio con gli appena 60mila euro annui che si recuperano dalla vendita di ticket e abbonamenti, a cui vanno scorporate le spese per il personale, 44mila euro di manutenzione, 90mila di carburante, 55mila di gestione su un contributo regionale di 560mila euro.Il dibattito sulle carenze del servizio di trasporto pubblico va avanti da mesi in città.