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Data: 04/10/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

L'intervento zes, quello che manca al nostro abruzzo

di EUCLIDE DI PRETORO E ANTONIO NERVEGNA (*)


A breve il presidente Marco Marsilio avrà un incontro con il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, con il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e con RFI per condividere una linea d'intervento sulla ferrovia Roma-Pescara e, quindi, anche funzionale al movimento merci tra i porti di Civitavecchia e Pescara-Ortona. Siamo soddisfatti per l'attenzione che si è determinata attorno al problema della trasversalità e ci auguriamo che ci sia pari sensibilità da parte di tutti i partecipanti al tavolo, nonché consapevolezza di quanto questo tema sia vitale per lo sviluppo dell'Abruzzo, del Centro Italia e delle aree interne in particolare. Infatti, promuovere la trasversalità intermodale corrisponde ad uno dei fondamentali obiettivi dell'UE, quello della sostenibilità ambientale. Con l'ottimizzazione della logistica, con i trasporti marittimi e ferroviari che sostituiscano il più possibile quelli tuttostrada e, quindi, con il contenimento delle emissioni, si è coerenti non solo con i criteri fissati dal progetto Europa 2030, ma anche con il dispositivo dell'UE per la ripresa e la resilienza. E' assolutamente inaccettabile l'ipotesi dell'uso delle risorse europee con l'unico obiettivo di una seppur intensa ed accorta manutenzione-revisione della linea ferroviaria esistente: una simile scelta non riuscirebbe a promuovere lo sviluppo e non darebbe corpo alla ZES che si sviluppa lungo un asse trasversale. Bisogna assolutamente evitare che regioni più a nord ed economicamente più forti, riescano ad imporsi a danno della nostra Regione e di quelle più deboli del nostro Mezzogiorno. Questa è l'ultima occasione per dare una svolta all'economia di questa Regione e del Centro-Italia, delle aree interne e a nulla vale l'obiezione di chi volesse dimostrare che i costi di una linea ferroviaria ad alta capacità, intermodale, Roma-Pescara, non sarebbero compensati dai ricavi, basandosi solo sui dati delle attuali pendolarità e movimentazioni. Siamo convinti che il riconoscimento, al tavolo europeo, di un corridoio trasversale Ten-T, sarà possibile solo a due precondizioni: o che da quel tavolo con MIT, Lazio e RFI esca una chiara volontà di realizzare una linea ferroviaria per il trasporto di persone e merci, intermodale, ad alta capacità e con standard europei, che sia in grado di catturare una parte dell'enorme e congestionato flusso che viaggia attualmente su gomma tra i quadranti ovest, i Balcani e l'Est Europa e, quindi, anche container e semirimorchi; o che porti abruzzesi e laziali appartengano ad un'unica Autorità di Sistema Portuale. Una linea ferroviaria che sia in grado, con le necessarie connessioni, di rivitalizzare le aree interne dell'Abruzzo e del Lazio e internazionalizzare quei poli industriali che hanno estremo bisogno di trasporti sostenibili a costi contenuti.

(*) autori dello studio "La Zes nel baricentro inter-modale Tirreno-Adriatico"


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