L'AQUILA La Fase 2, per il comparto dell'automotive e della meccanica abruzzese, partirà già il prossimo 27 aprile. Non c'è tempo da perdere: la concorrenza dei Paesi che non hanno fermato la produzione è forte e l'export che traina il pil regionale rischia di subire un contraccolpo mortale. Ieri le aziende lo hanno detto a chiare lettere alla Regione nel secondo incontro tematico sulla ripartenza del sistema economico e produttivo dopo il lockdown per il coronavirus. Un confronto che si è tenuto nella sede della giunta Regione, a Palazzo Silone, che ha fatto seguito a quello del giorno del precedente con le principali categorie produttive. È emerso che gran parte delle aziende ripartirà già il 27 aprile, tranne Pilkington il 4 maggio e Honda il 18, per esigenze organizzative interne. Il nodo è legato ai trasporti, in particolare quando, a settembre, ripartiranno le scuole e sarà impensabile sovraffollare i mezzi.
A sintetizzare gli esiti della riunione è stato l'assessore regionale alle Attività produttive, Mauro Febbo. «L'Abruzzo - ha detto Febbo - è la regione più industrializzata del centrosud, per questo ha necessità di essere tutelata, soprattutto per l'export e per l'occupazione generata da questi comparti. C'è la richiesta forte dal mondo imprenditoriale per ripartire, visto che il resto d'Europa non si è fermato come noi. Gli altri stanno producendo e noi dobbiamo difenderci».
«Anche dal mondo sindacale c'è questa richiesta - ha aggiunto l'assessore -. È chiaro che bisogna sintetizzare le due esigenze: produzione e salute. Le aziende più grandi hanno sottoscritto protocolli, anche a livello nazionale. Ora c'è il mondo delle aziende più piccole che si deve adeguare. Abbiamo cercato di capire quali sono le necessità. C'è chi vuole ripartire già il 27 e mi sembra che la risposta sia stata importante: quasi tutti, tranne la Honda 18 maggio e la Pilkington il 4 maggio. Abbiamo il dovere di capire che cosa si può mettere in campo per far fronte a questo cronoprogramma e poi al futuro». La priorità dei prossimi mesi sarà quella di capire come organizzare la mobilità dei lavoratori. «Il tema dei trasporti - ha concluso Febbo - è uno di quelli da affrontare con priorità. Ci saranno lavoratori che non utilizzeranno l'auto, vista la limitazione prevista per il numero dei passeggeri da 4 a 2. Al momento l'impatto di queste restrizioni sarà limitato con le scuole chiuse. Tua garantirà mezzi e ulteriori corse. È chiaro che dobbiamo ragionare su cosa accadrà a settembre, quando riapriranno le scuole. Abbiamo mesi a disposizione per confrontarci e per capire se nasceranno esigenze diverse. Bisogna capire anche cosa farà il mondo della scuola: credo che difficilmente si potranno avere classi numerose, forse nasceranno i turni».