Data: 02/03/2024
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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L'inchiesta sul crollo della galleria, proroga di un mese. La Procura concede un mese al consulente: relazione decisiva per individuare eventuali responsabili
PESCARASi dovrà attendere il 27 marzo per conoscere gli sviluppi investigativi della procura di Pescara sul crollo nella galleria San Silvestro (di collegamento tra Pescara e Francavilla), avvenuto il 22 novembre scorso e che rischiò di fare anche una vittima: un automobilista scampato al crollo della parete di rivestimento del tratto incriminato. Il consulente tecnico Bernardino Chiaia ha infatti chiesto e ottenuto dalla procura una proroga di 30 giorni per il deposito della relazione: senza quel documento tecnico, i magistrati che seguono l'inchiesta, il procuratore Giuseppe Bellelli e il sostituto Anna Benigni, non prenderanno iniziative. Per individuare gli eventuali responsabili da iscrivere nel registro degli indagati, la procura vuole avere un quadro completo e chiaro della situazione e conoscere tutti gli aspetti critici della vicenda: acquisire tutti gli elementi relativamente al progetto, e quelli riguardanti le attività dell'Anas che realizzò quella copertura delle pareti, poi crollate per una massiccia infiltrazione d'acqua. Ed è proprio questo l'elemento chiave dell'inchiesta che riguarda quel fosso creatosi naturalmente e che passa sopra la galleria, in corrispondenza del crollo della parete. Il fosso largo poco più di un metro, che risulta esistente già prima della costruzione della galleria (realizzata dal gruppo Toto e inaugurata nel 2007), e che non sarebbe mai stato censito, avrebbe provocato le infiltrazioni d'acqua. Al di là delle questioni giudiziarie, va chiarito che l'inchiesta della procura non è mai stata d'intralcio ai lavori che l'Anas era stata peraltro autorizzata a compiere nella galleria per il ripristino della viabilità e per la messa insicurezza già nei giorni successivi al crollo. Gli stessi magistrati, nella richiesta di sequestro preventivo, avevano già autorizzato l'Anas (ente proprietaria della strada) «a fare ingresso nell'area per l'esecuzione dei lavori volti alla messa in sicurezza della galleria in conformità a quanto prescritto nella relazione del consulente tecnico del pm». Allegato al decreto di sequestro, erano infatti riportate anche le prescrizioni di Chiaia e, dunque, l'Anas avrebbe potuto dar corso ai lavori già dal 5 dicembre scorso. E nella nota che Chiaia invia alla procura il 28 febbraio scorso, fra le altre cose dà atto ai magistrati del fatto che l'Anas gli ha inviato copia del progetto (trasmissione che non era prevista) solo qualche giorno prima. Insomma, per avviare quei lavori in galleria tanto agognati anche dal sindaco di Francavilla, non era necessario nessun ok da parte del consulente né della procura che lo aveva già dato il 5 dicembre 2023. Questo mese di marzo dovrà quindi servire al consulente per mettere nero su bianco ogni aspetto tecnico della vicenda da consegnare ai magistrati che dovranno valutare eventuali responsabilità in capo a chi avrebbe dovuto eseguire certi lavori a regola d'arte o effettuare una regolare manutenzione della galleria. Chiaia, nella sua nota, ribadisce che «l'estradosso della galleria è interessato da significativa e permanente presenza di acqua, che la rende sostanzialmente equiparabile a un'opera sottofalda, e quindi soggetta a possibili azioni di spinta a tergo delle fodere, come quelle che hanno provocato il crollo oggetto di indagine». |
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