NERETO Il comitato Val Vibrata -Monti della Laga definisce "rami secchi" le tratte perpendicolari alla linea ferroviaria adriatica, ovvero la Giulianova-Teramo e la Porto d'Ascoli-Ascoli Piceno, che così messe non aiutano lo sviluppo del territorio. Dopo la bocciatura da parte della commissione parlamentare della proposta di un collegamento ad alta velocità Roma-Pescara, partita dallo stesso premier Conte e fatta propria dalla Regione Abruzzo, il movimento Vibrata - Laga spinge perché al contrario si pensi al collegamento ad alta velocità secondo la direttrice Roma-L'Aquila-Teramo-Val Vibrata, coinvolgendo i due attuali "rami secchi". «In questo modo si garantirà anche un ottimo collegamento con Ancona», spiegano il presidente e il vice presidente del movimento, Domenico Di Matteo e Tito Rubini, «e si potenzieranno le aree del nord dell'Abruzzo e del sud delle Marche con un riequilibrio necessario rispetto alla forte espansione dell'area metropolitana Chieti-Pescara. Se non verrà realizzato un progetto di questa portata», presagisce il movimento civico, «Teramo e L'Aquila saranno sempre più penalizzate e isolate dal contesto infrastrutturale italiano».Della questione sono state investite la Camera di commercio di Teramo e l'Università di Teramo insieme alla Fondazione Carispaq, che si sono detti d'accordo all'idea. Tito Rubini, incontrando i giornalisti, ha sottolineato come nella storia dei primi del Novecento fosse in auge un progetto di collegamento ferroviario tra il Tirreno e l'Adriatico e di come, poi, la politica ne abbia fatto una realizzazione parziale e territoriale, senza una visione d'insieme.