Rinviato a giudizio l'ex presidente della Provincia Guerino Testa, attuale consigliere regionale di Fratelli d'Italia, nell'ambito del procedimento riguardante l'appalto per il dragaggio del porto di Pescara. Insieme a Testa dovranno comparire davanti al giudice il prossimo 10 febbraio i funzionari comunali Emanuele Ucci e Angelo Bellafronte Taraborrelli, oltre ai rappresentanti delle ditte che nel 2011 parteciparono alla gara: Giuseppe Biscontin, Francesco Gregolin, Marcello Rossi, Paolo Del Pistoia, Umberto Cicuttin, Franco Bresciani, Antonella Bean, Roberto Boscolo, Diego Paltrinieri e Walter Malvolti. Il rappresentante di una società, Dante Boscolo, ha patteggiato due mesi in continuazione con un'altra sentenza, mentre il titolare di un'altra ditta, Carlo Amato, è stato assolto al termine del rito abbreviato dal gup Gianluca Sarandrea. Le accuse, a vario titolo, sono di turbativa d'asta e falso.
IL RUOLO DEL PRESIDENTE Testa, in qualità di ex commissario delegato per il dragaggio, è chiamato a rispondere unicamente di un episodio di falso in quanto, insieme ai responsabili unici Ucci e Taraborrelli, avrebbe «attestato, contrariamente al vero», nel verbale del 12 ottobre 2011, relativo all'apertura dei plichi con le dodici proposte depositate, «che i verbali erano stati aperti davanti ai tre della commissione», con i plichi che «risultavano autenticati con le sigle dei verbalizzanti e recanti la data della verbalizzazione». A giudizio dell'accusa rappresentata dal pm Fabiana Rapino, invece, «Testa non era presente alla seduta di apertura dei plichi».
Inoltre la Procura contesta a Taraborrelli e Biscontin di avere «organizzato un cartello di partecipazione all'appalto al fine di favorire la società Dragaggi spa». Da qui l'ipotesi di turbativa d'asta a carico di tutti gli amministratori e legali rappresentanti delle ditte che presero parte alla gara. Gara che in realtà non venne vinta dalla Dragaggi, ma dalla Gregolin lavori marittimi, che però avrebbe acquisito con la procedura del nolo a freddo mezzo e materiali necessari, impiegando personale distaccato della Dragaggi spa, «violando tutte le regole della trasparenza e del buon andamento dei lavori». L'inchiesta della procura distrettuale è approdata a Pescara per competenza territoriale; L'Aquila giudicherà invece dei ambientali.