L'AQUILA Dal 10 febbraio la linea autobus L'Aquila-Roma è uscita dal regime del trasporto pubblico locale, quindi beneficiaria di contributi, per divenire a tutti gli effetti un servizio commerciale. Questo ha spinto Tua a razionalizzare il servizio, dovendo sottostare agli obblighi di contabilità separata e di pareggio di bilancio. Sono state soppresse alcune corse: per il tragitto L'Aquila-Roma quelle delle 5, 8.15, 10.10, 13.30, 19; sulla Roma-L'Aquila quelle delle 11, 13.20, 20.30 e 23. A questo ha fatto seguito una riorganizzazione: verso Roma la corsa delle 4.30 (lunedì-venerdì) è stata posticipata alle 4.45; quella delle 7.15 limitata al periodo lunedì-venerdì; quelle delle 7.45 è stata spostata alle 8 (alle 7.50 il sabato); quelle delle 10.15 è stata posticipata alle 10.30; quella delle 12 limitata al periodo lunedì-venerdì; quelle delle 13 è stata spostata alle 13.15. Per quanto concerne il ritorno, da Roma all'Aquila, la corsa delle 11 è stata anticipata alle 10.45; quella delle 12.25 posticipata alle 12.30 e anticipata alle 12 il sabato; quella delle 14.15 è stata anticipata alle 14; quella delle 14.45 posticipata alle 15.15; quella delle 17.15 si farà solo dal lunedì al venerdì; quelle delle 19.30 e delle 21.30 sono state posticipate, rispettivamente, alle 19.45 e alle 22. Il piano ha provocato un mezzo pandemonio, soprattutto sul fronte dei pendolari. La questione, però, potrebbe assumere anche una precisa connotazione politica perché è arrivato un attacco pesante da Carla Mannetti, esponente di spicco di Fratelli d'Italia, partito del governatore Marco Marsilio, che ha convocato un incontro con i pendolari per lunedì prossimo, alle ore 17.30, negli uffici della sede aquilana di via Avezzano: «Scopo dell'incontro è fare il punto della situazione, a mio giudizio gravissima, a seguito delle sconcertanti decisioni prese dalla società dei trasporti della Regione».
Secca la replica di Gianfranco Giuliante, esponente della Lega e soprattutto presidente di Tua: «Si continua a fare erroneamente riferimento al trasporto pubblico locale quando per scelta della giunta regionale questa tratta è ormai commerciale, sottoposta, per legge, a un regime diverso. Detto questo abbiamo raccolto la sfida modificando in maniera marginale il servizio. L'approccio così largheggiante della Mannetti comporta, per far quadrare i conti, la richiesta di fondi alla Regione, così come accaduto con Ama». Tua ha ragionato sui numeri: la corsa delle 4.30 ha fatto registrare 4,9 utenti di media al giorno nel 2018 e nel 2019. Con un costo di 183,36 euro a tratta a fronte di un'entrata considerando gli abbonamenti di 3,7 euro a tratta per utente. Da qui sarebbe scattata l'esigenza di razionalizzare. «Si tratta di un vero e proprio nubifragio» l'affondo del segretario cittadino di Sinistra Italiana Pierluigi Iannarelli, dal 2002 pendolare. «Quello che sta accadendo è inaccettabile e dobbiamo batterci affinché non siano ancora una volta i lavoratori (e non solo) a rimetterci», la denuncia del Movimento giovanile della sinistra. Fortemente critica anche la consigliera comunale di Coalizione sociale Carla Cimoroni che, in una nota, invita la città e l'amministrazione comunale alla mobilitazione.
Duro anche il deputato Italia Viva Camillo D'Alessandro: «Dove sono finiti tutti? E i sindacalisti duri e puri? E quelli microterritoriali? Ci eravamo lasciati con scioperi, assemblee, tante, ma tante menzogne. Ora sopprimono, ma i parolai di allora in silenzio, forse di vergogna».