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Data: 09/01/2024
Testata Giornalistica: IL CENTRO
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L'AQUILA Funivia ferma, Biondi al ministero: «Il danno è enorme, basta ritardi»

La neve sul Gran Sasso è arrivata, non ancora l'esito delle verifiche alle funi e l'ok alla ripartenza
Il sindaco contro i funzionari del Mit: «Se ci sono problemi dobbiamo saperli. Altrimenti agiremo»


«Non c'è altro tempo da perdere. Il danno è enorme». Lo dice il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, rivolto al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Una sorta di aut aut, nei confronti della struttura burocratica del Mit, per sbloccare una situazione che ormai si trascina da due settimane. Si attende il responso sulla vicenda della funivia del Gran Sasso, ferma a causa di un esposto in cui si ipotizzavano criticità a una delle funi portanti. Sono stati disposti ulteriori collaudi, effettuati prima di Natale. Nel frattempo la neve è arrivata e nella stazione di Campo Imperatore potrebbe finalmente partire la stagione invernale. «Il problema sta diventando ingovernabile», sottolinea il sindaco Biondi, «a causa delle lungaggini a cui alcuni dirigenti e funzionari del ministero delle Infrastrutture stanno sottoponendo il Comune dell'Aquila, il Centro Turistico, il territorio, le comunità locali e gli operatori del settore. Il danno è enorme. A generare questa situazione incresciosa e paradossale», ricorda il sindaco, «ci sarebbe l'esposto di una persona senza alcun titolo tecnico per fare una richiesta del genere. Ciononostante abbiamo fatto le opportune verifiche, con la predisposizione delle risorse necessarie, gli esiti sono risultati positivi». Il Mit potrebbe anche avanzare delle prescrizioni, il che significherebbe mettere la parola fine alla stagione bianca. «Attendiamo che gli uffici del ministero sblocchino la situazione con le eventuali prescrizioni», aggiunge Biondi, «che rappresentano l'aspetto più preoccupante di tutta questa storia. Non è che il ministero dice di sostituire una fune e noi le andiamo a comprare al supermercato mettendole in opera in altri cinque giorni. Se ci sono dei giustificati motivi legati alla sicurezza dovremmo averne comunicazione formale per programmare i relativi interventi. Se siamo in presenza di una semplice suggestione o di qualcuno che non si vuole prendere le dovute responsabilità», conclude il sindaco dell'Aquila, «ce lo dicessero altrettanto, noi faremo le nostre contromosse perché non c'è altro tempo da perdere, non possiamo compromettere la stagione e, soprattutto, non possiamo generare paure se queste non sono motivate».Sulla vicenda, che sta tenendo col fiato sospeso l'intera città, gli operatori turistici del Gran Sasso e i dipendenti del Ctgs che aspettano lo stipendio di dicembre, interviene anche il consigliere comunale con delega alle Politiche della montagna Luigi Faccia: «Non si può lasciare appeso un intero settore economico», rimarca, «perché va bene gli stipendi di chi lavora alla funivia, però va calcolato anche l'indotto. Ristoranti, alberghi, lavanderie, maestri di sci, guide alpine: ci sono tante famiglie in difficoltà. Per questo, occorre individuare una quadra generale e arrivare ad una soluzione il più in fretta possibile». La funivia di Fonte Cerreto è ferma dallo scorso 11 settembre, è stata sottoposta a interventi di manutenzione e revisione che non avevano evidenziato problematiche. Nell'esposto inviato da un cittadino a prefettura e questura si erano ipotizzate criticità, in fase di scorrimento, su una delle funi portanti, la cosiddetta fune ercole della cabina 1. Il Mit ha richiesto controlli e sull'impianto sono stati svolti tre collaudi, l'ultimo affidato a una ditta specializzata di Gorizia, che non avrebbero fatto emergere problemi di sicurezza, secondo i vertici del Centro Turistico del Gran Sasso.


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