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Data: 04/07/2024
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

L'alleanza nei cieli.TURICCHI: ABBIAMO 400 MILIONI IN CASSA PREVISTE NUOVE ASSUNZIONI DAL BACINO DELLA CASSA INTEGRAZIONE

L'OPERAZIONE
ROMA L'amministratore delegato di Lufthansa, Carsten Spohr, sorride e non nasconde la soddisfazione. «È un giorno con molti vincitori», è il suo esordio nella conferenza stampa al ministero dell'Economia, con al fianco il ministro Giancarlo Giorgetti, e il presidente di Ita, Antonino Turicchi. La Commissione europea ha appena autorizzato la compagnia tedesca a comprare il vettore italiano nato dalle ceneri di Alitalia. Dopo un negoziato durato oltre un anno e al termine di una estenuante trattativa con l'Antitrust dell'Unione, Lufthansa può finalmente mandare in porto l'operazione. Il via libera, come previsto, prevede diversi paletti a tutela dei viaggiatori: nello scalo di milanese di Linate, dove le due società dovranno rinunciare a 30 voli in partenza e in arrivo al giorno, e sulle rotte brevi tra l'Italia e l'Europa centrale e su alcuni lunghi collegamenti tra Roma e il Nord America, dove dovrà essere consentito l'aumento della concorrenza. Il colosso tedesco acquisirà in un primo momento dal Tesoro una quota del 41% di Ita attraverso un aumento di capitale da 325 milioni di euro, per poi salire in due tappe successive, che si concluderanno nel 2033, al 100% della compagnia italiana. L'investimento totale di Lufthansa sarà di 829 milioni di euro.
I CONTRIBUENTI
A gongolare però è anche il ministro dell'Economia. «Oggi chiudiamo positivamente una storica e annosa vicenda - sottolinea -: quella del vettore nazionale e poi Ita. È un successo per questo governo, un successo italiano, un successo europeo e tedesco». Giorgetti riconosce che il percorso è stato «complicato, travagliato e difficile» ma la soluzione è stata trovata, prosegue, con un operatore «altamente affidabile», che consentirà di far crescere Ita e di sviluppare l'aeroporto di Fiumicino. Ma soprattutto l'arrivo dei tedeschi dovrebbe finalmente consentire di chiudere la stagione dei salvataggi di Stato per la compagnia aerea, costata negli anni parecchi miliardi ai contribuenti. «Ita nasce per mettere fine agli aiuti di Stato», osserva ancora Giorgetti e ora, assicura, non ce ne sarà più bisogno. «Lo stato non metterà più miliardi per coprire le perdite», insiste.
«Era necessario evitare che i passeggeri finissero per pagare di più o ritrovarsi con servizi di trasporto aereo minori e di qualità inferiore su determinate rotte in entrata e in uscita dall'Italia», fa sapere la vicepresidente della Commissione europea, Margrethe Vestager, spiegando che il pacchetto di rimedi proposto da Lufthansa e dal Tesoro «risponde pienamente alle nostre preoccupazioni in materia di concorrenza».
Lufthansa è convinta che nonostante le condizioni imposte dall'Europa ci siano ampi margini per crescere. «L'Italia è la terza economia europea, merita di essere meglio connessa», sono state le parole del numero uno di Lufthansa. Sporh rileva che grazie all'ingresso nel gruppo tedesco, la compagnia italiana, ancora «troppo piccola» per competere con gli altri grandi vettori, avrà i mezzi per svilupparsi. A cominciare dall'incremento della flotta, ora composta da 95 aerei. Il colosso tedesco punta in particolare sulle rotte intercontinentali e sull'aeroporto di Fiumicino, che sarà il sesto hub del gruppo per le destinazioni verso America, Asia e Africa.
IL MARCHIO ALITALIA
«Il focus ora è far tornare Ita alla profittabilità», risponde poi Spohr a chi gli chiede che fine farà il marchio Alitalia, di proprietà di Ita. In futuro si vedrà come utilizzarlo. Gli accordi prevedono che dopo la chiusura definitiva dell'operazione, prevista nel giro di quattro mesi, sarà convocata un'assemblea straordinaria che procederà a deliberare l'aumento di capitale riservato a Lufthansa e la nomina del nuovo consiglio di amministrazione. Il cda sarà composto da cinque membri, tre nominati dal ministero dell'Economia, tra i quali il presidente, e due da Lufthansa, uno dei quali sarà l'ad. Sporh osserva che non è ancora il momento di fare il nome («prima lo dirò al ministro Giorgetti poi alla stampa», sorride) ma traccia l'identikit di un capo che conosca bene il mondo dell'aviazione e anche l'Italia. «Servono le spalle larghe», precisa. Un profilo che corrisponde a quello di Joerg Eberhart, manager di lungo corso di Lufthansa che ha gestito le trattative con il governo italiano ed ex capo di Air Dolomiti.
La gestione della compagnia sarà quindi in mano ai tedeschi, anche se Giorgetti puntualizza che il governo italiano manterrà anche in futuro in cda un «presidio di controllo strategico» per «tutelare» gli interessi italiani. «Questo non significa - aggiunge - intromettersi nella gestione». Il presidente di Ita sottolinea invece che la compagnia si presenterà «vestita bene» al matrimonio con Lufthansa e con «400 milioni in cassa». Previste inoltre nuove assunzioni - i dipendenti della società ora sono 4.860 - dal bacino dei lavoratori in cassa integrazione della vecchia Alitalia. Soddisfatti infine anche i sindacati, che chiedono ora di «andare avanti col piano industriale».

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