Data: 08/01/2023
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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«L'aeroporto delle nebbie è un danno per l'Abruzzo». Strever: «Puntiamo a diventare il terzo scalo di Roma» Pagliuca: «Spazio anche ai voli cargo per le merci»
I molti voli cancellati per le condizioni meteo non causano disagi solamente ai passeggeri dell'Aeroporto d'Abruzzo: l'effetto domino innescato dall'interruzione di alcuni collegamenti potrebbe avere ripercussioni su diversi settori, a partire dalle imprese del territorio. Da Natale ad oggi, otto aerei di linea sono incappati in una nebbia talmente fitta da nascondere la pista di atterraggio: impossibilitati a toccare terra in sicurezza, i veicoli sono stati dirottati verso altri scali nazionali. A questi si aggiungono i relativi voli di ritorno, anch'essi cancellati, e quelli che hanno scontato diverse ore di ritardo. Secondo gli esperti, il fenomeno meteorologico che ha offuscato gran parte delle festività potrebbe essere sempre più frequente, poiché causato dai cambiamenti climatici in atto. Per barcamenarsi nella nebbia occorrerebbe la tecnologia adeguata, ma il sistema per l'atterraggio con scarsa visibilità di cui è dotato l'Aeroporto d'Abruzzo è obsoleto. Se la problematica dovesse diventare strutturale, l'infrastruttura potrebbe risultare meno attrattiva e performante proprio nel periodo di investimenti strategici. Quest'anno, infatti, partiranno i lavori da oltre cinque milioni di euro per l'allungamento della pista d'atterraggio. «La società aeroportuale deve fare ogni sforzo per essere al passo coi tempi e garantire un servizio senza interruzioni - commenta il presidente della Camera di commercio di Chieti e Pescara Gennaro Strever -. Se si blocca l'aeroporto per la nebbia, si fa un danno d'immagine al territorio». La questione, però, è innanzitutto economica: il costo della strumentazione necessaria non sarebbe sostenibile dalla Saga e dagli enti per l'aviazione civile. «Faremo il possibile - aggiunge Strever - sollecitando la Regione a risolvere la situazione, anche perché i voli intercontinentali saranno un'ottima occasione: lo scalo pescarese potrebbe diventare il terzo aeroporto di Roma». Gli industriali, dal canto loro, si dicono disponibili a studiare l'impatto della nebbia sul lavoro dell'aeroporto, così da valutare gli investimenti più opportuni: «Bisogna ragionare su costi e benefici - è l'opinione di Silvano Pagliuca, presidente regionale di Confindustria -, tenendo conto del numero di passeggeri, della minore affluenza in inverno e vedendo cosa cambierà coi voli intercontinentali. Credo, piuttosto, che sarebbe opportuno valutare di introdurre gli aerei cargo per il trasporto merci e potenziare le altre infrastrutture, dai porti alle ferrovie».
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