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Data: 07/11/2020
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO

L’Abruzzo rischia la stretta possibile fascia arancione. «Dati ballerini», oggi se ne saprà di più Meno contagi, ma gli ospedali scoppiano. Altri sette morti, boom di tamponi Il territorio più colpito resta L’Aquila

L'AQUILA L'Abruzzo è a rischio di un'ulteriore stretta sulle restrizioni, passando dalla fascia gialla, quella attualmente più permissiva, alla fascia arancione, l'intermedia. Si tradurrebbe in ulteriori misure di contenimento, tra cui la principale è quella legata al divieto di spostamento, tra Regioni e Comuni e consiglio di muoversi il meno possibile anche nelle città. All'origine di questa possibile decisione ci sarebbero, secondo fonti accreditate, «dati ballerini».
Nel frattempo ieri i numeri del coronavirus in Abruzzo hanno fatto registrare un rallentamento. In particolare nel tasso di positività, sceso dal 15,7% dell'altro al 12,8 di ieri. In Italia si è attestata sul 16,1%. Tutto questo si è tradotto in 395 nuovi casi positivi giornalieri dall'esame di 3.067 tamponi. Numero, quest'ultimo, in netto calo rispetto ai 3.616 di giovedì. Le notizie positive, purtroppo, finiscono qui. Perché per il resto il consueto bollettino dell'assessorato regionale alla Sanità non offre altri spunti confortanti. Anzi. Ci sono altri sette morti ed è aumentata ancora la pressione sugli ospedali, con i ricoveri che hanno sfondato quota 500 e un aggravio abbastanza significativo anche per le terapie intensive. In più preoccupano non poco alcuni focolai che si sono sviluppati in strutture sanitarie in diverse zone del territorio regionale. Si mantiene preoccupante la situazione dell'Aquilano, che anche ieri è stato il territorio più colpito con 143 casi, seguito dal Teramano con 101. Più leggero il bilancio nel Chietino (86 casi) e nel Pescarese (59).
I NUMERI I casi totali di coronavirus in Abruzzo sono arrivati a quota 13.505. Tra i 395 di ieri, 204 sono riferiti a tracciamenti di focolai già noti (51,6%). Tra essi ci sono un bambino di due mesi e un anziano di 93 anni, entrambi residenti in Valle Peligna. I positivi con età inferiore ai 19 anni sono 49, di cui 22 in provincia dell'Aquila, 9 in provincia di Pescara, 7 in provincia di Chieti, 11 in provincia di Teramo. Il bilancio dei pazienti deceduti fa registrare 7 nuovi casi: una 90enne di Civitella del Tronto, una 63enne di Scoppito, un 80enne e una 92enne dell'Aquila, un 87enne di Gissi, una 85enne di Castelli e un 87enne di Roseto degli Abruzzi. Il totale, da inizio emergenza, sale così a 584. Fuori dal bollettino sono arrivate notizie di ulteriori 4 vittime dalla Marsica, ma si attende che i casi che vengano validati dalla Regione per essere ufficialmente inseriti nei report. Le località ieri più colpite sono state ancora L'Aquila (52 casi), Pineto (19), Teramo (18), Montesilvano (17), Pescara (16), Avezzano e Sulmona (12), Silvi (11), Chieti (10).
Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 4.340 dimessi o guariti, con un aumento di 67 unità rispetto al giorno precedente. Gli attualmente positivi in Abruzzo (calcolati sottraendo al totale dei positivi, il numero dei dimessi/guariti e dei deceduti) sono 8.581, con un aumento di 317 persone.
LE CURE La pressione sugli ospedali ieri è ulteriormente cresciuta: 468 pazienti (+10) sono ricoverati in terapia non intensiva; 42 (+6, uno degli aumenti più consistenti dalla prima fase dell'emergenza) in terapia intensiva, mentre gli altri 8.071 (+301) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl. Del totale dei casi positivi, 3939 sono residenti o domiciliati in provincia dell'Aquila (+143), 2582 in provincia di Chieti (+86), 3135 in provincia di Pescara (+59), 3564 in provincia di Teramo (+101), 95 fuori regione (+12) e 190 (-10) per i quali sono in corso verifiche sulla provenienza.
DAI TERRITORI Notizie ancora tragiche arrivano dai territori. A Sulmona è morto un 80enne che aveva trascorso tutto il pomeriggio dell'altro ieri e parte della nottata in ambulanza, nella zona pre-triage, fino a quando è stato sistemato in una stanza nell'ex pronto soccorso. Era positivo al tampone rapido e attendeva il riscontro del test molecolare. C'è la prima vittima del cluster che si è sviluppato alla casa religiosa per anziani Antoniano di Lanciano dove sono stati registrati 87 casi di persone positive al Covid, 70 ospiti e 17 di personale. Ieri ha perso la vita un uomo di 96 anni, risultato positivo al virus ma che aveva gravi patologie. Timori per un altro focolaio che si è sviluppato nel presidio ospedaliero Umberto I di Tagliacozzo: al momento si ha notizia di 13 contagi tra pazienti e infermieri.


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