Data: 05/12/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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L'Abruzzo resta in rosso È l'unica regione in Italia Cosa ci aspetta? Ufficialmente i divieti più drastici resteranno in vigore fino al 10 dicembre Marsilio però ottiene da Speranza la promessa di riesaminare la situazione già da lunedì
PESCARA Da ieri l'Abruzzo è l'unica regione d'Italia rimasta zona rossa. Una doccia fredda per migliaia di commercianti soprattutto se si considera che gli ultimi dati sui contagi ci vedono a metà classifica. Ma queste sono le regole previste dal decreto che suddivide le regioni in fasce di rischio in base ai colori. E che impongono di attendere 14 giorni, a partire dal primo report positivo (che in Abruzzo c'è stato venerdì 27 novembre) prima che si possa cambiare fascia, nel nostro caso da rossa ad arancione.I super divieti quindi resteranno in vigore fino alla mezzanotte del 10 dicembre. Ma si è fatta strada la notizia che, da parte del ministro della Salute, Roberto Speranza, ci sarebbe l'impegno a riesaminare lunedì i dati abruzzesi, che - se buoni - potrebbero portarlo a concedere una deroga. L'auspicio del governatore Marco Marsilio è quello di passare in fascia arancione per l'8 dicembre. Nel frattempo il governatore incassa un'ondata di critiche che gli arrivano dal mondo del commercio, dalle organizzazioni di categoria e naturalmente dai politici dell'opposizione di centrosinistra. Le critiche si dividono in due categorie: quella che esprime rabbia e l'altra che ironizza. Ma facciamo un passo indietro per capire meglio come e perché l'Abruzzo sia finito in un vicolo cieco. Anzi rosso.I super divieti sono scattati lo scorso 18 novembre per effetto di un'ordinanza del presidente di Regione che, visti i dati oltremodo allarmanti, ha preferito anticipare le mosse del Governo. Il ministro Speranza ha confermato la misura, firmando l'ordinanza il 22 novembre. Cinque giorni dopo, venerdì 27, sono cominciate le due settimane di tempo necessarie per retrocedere di fascia l'Abruzzo. Così c'è chi accusa Marsilio di essersi fatto male i calcoli. Lui ha già ribattuto che non è stata una strategia opportunistica, ma una decisione presa sulla base dei consigli del Comitato tecnico scientifico regionale. In altre parole, a metà novembre la situazione in Abruzzo era oggettivamente preoccupante. Del resto se Marsilio avesse atteso l'ordinanza di Speranza, evitando di muoversi in anticipo, oggi ci troveremmo nella medesima situazione. Torniamo a ieri quando sono arrivate le ordinanze del ministro, tra cui quella che rinnova le misure restrittive già in vigore per l'Abruzzo, la Basilicata (arancione), la Lombardia (arancione) e il Piemonte (arancione). Con gli altri due provvedimenti, invece, viene stabilito il passaggio da area rossa ad arancione per Campania, Toscana, Valle D'Aosta e Provincia Autonoma di Bolzano, e da arancione a gialla per Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Puglia e Umbria. Le ordinanze saranno in vigore da domani.Ma nell'annunciare che Speranza gli aveva appena comunicato la proroga di una settimana della zona rossa, Marsilio ieri ha anche detto che «il ministro mi ha anticipato che nel Report della Cabina di Regia si dà atto positivamente del fatto che l'Abruzzo ha autonomamente anticipato di alcuni giorni l'adozione delle misure maggiormente restrittive. Questa tempestiva iniziativa», afferma il presidente, «ha contribuito ad accelerare il percorso di rientro dalla Scenario 4 (Rt superiore a 1.5) all'attuale Scenario 1 (Rt a 0.9). Continueremo a monitorare la situazione nel fine settimana e, dopo la lettura dei dati di domenica pomeriggio, se il trend in miglioramento verrà confermato, proporrò di rivalutare la posizione della nostra Regione. L'obiettivo», conclude, «è anticipare l'uscita dalla zona rossa in tempo per riaprire i negozi per l'8 dicembre». |
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