Niente Anagnina, i bus abruzzesi si fermeranno e partiranno ancora dalla stazione Tiburtina. Come già accaduto un anno fa, ieri è arrivata una nuova rassicurazione, direttamente dal sindaco di Roma, Virginia Raggi, che ha scritto al governatore Marco Marsilio: «I piani dell'amministrazione capitolina non mutano affatto rispetto alle precedenti determinazioni. Il capolinea di Anagnina sarà destinato a ospitare gli autobus provenienti dalle regioni meridionali, mentre presso l'autostazione Tiburtina, a sua volta, continueranno ad attestarsi le linee centrali, comprese quelle provenienti dall'Abruzzo». Il caso era nuovamente esploso alla luce dello stanziamento, deciso dalla giunta romano, di oltre 600 mila euro per ammodernare la stazione di Anagnina. «Prendo atto con soddisfazione delle parole del sindaco Raggi commenta il presidente Marsilio certamente leggendo la delibera di giunta tutto questo non era esplicitato, anzi si era indotti a interpretare il contrario. Attendiamo adesso gli atti ufficiali del consiglio comunale, nel frattempo rimarremo comunque vigili». Soddisfatto anche il sindaco aquilano, Pierluigi Biondi: «Manterremo alta l'attenzione affinché ciò che afferma il sindaco di Roma trovi seguito». Sempre in tema dei trasporti, ha mosso i primi passi concreti l'istituzione di una commissione di inchiesta regionale sul trasporto pubblico locale, invocata dal presidente di Tua, il leghista Gianfranco Giuliante.
L'AFFONDO L'ex assessore Silvio Paolucci, oggi capogruppo del Pd, ha proposto un articolato già firmato dal centrosinistra su cui si orienta a dare il proprio sì a breve anche il M5S. Come risponderà la maggioranza, battuta sul tempo? Sposerà la proposta o ne formulerà una propria? L'apparente convergenza dei primi minuti resterà tale o si aprirà una sfida? Su un tema così delicato, una sintesi sarà possibile? Nella sua proposta Paolucci fissa gli obiettivi: verificare la qualità dei servizi di trasporto locale; esaminare eventuali problematiche organizzative e sofferenze economico- finanziarie; accertare origini e responsabilità delle problematiche precedenti ed esaminare, inoltre, se le cause siano direttamente ascrivibili a condotte di mala gestio degli amministratori pro tempore, in modo tale da poter chiedere l'esercizio dell'azione di responsabilità; effettuare una ricognizione degli atti e dei provvedimenti adottati sia per garantire i servizi erogati all'utenza che per elevare gli standard qualitativi offerti, nonché per la salvaguardia dei livelli occupazionali; verificare lo stato ed il numero di mezzi attraverso i quali viene garantito il servizio; acquisire dati e informazioni circa i risultati di esercizio delle aziende; analizzare l'esercizio del controllo analogo da parte del dipartimento competente; controllare il rispetto dei nuovi obblighi derivanti dalla normativa di matrice comunitaria e nazionale. Paolucci immagina una commissione presieduta da un consigliere di opposizione, la cui composizione sia proporzionata ai gruppi dell'assise regionale. Viene indicata una durata dei lavori di sei mesi, prorogabile. Il guanto di sfida è lanciato.