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Data: 05/11/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

L'Abruzzo è in zona gialla: tutte le regole e i divieti Il premier Conte: «Il virus sta correndo veloce, per frenarlo non abbiamo alternative» I parrucchieri restano aperti, come farmacie, parafarmacie, edicole, tabaccai e alimentari

L'AQUILA L'Abruzzo è zona gialla, la più bassa come indice di rischio. Lo ha comunicato il premier, Giuseppe Conte, nell'attesissima conferenza stampa delle 20.20, in cui ha parlato al Paese, per illustrare i contenuti del nuovo Dpcm. Il decreto entrerà in vigore domani fino al 3 dicembre, con un giorno di ritardo rispetto alla data annunciata «per consentire a tutti di disporre di un tempo congruo per organizzarsi», ha detto Conte, «non abbiamo alternative, dobbiamo congelare la curva del contagio. Al momento, non ci sono regioni verdi, che possano sottrarsi a regimi restrittivi. Il virus sta correndo veloce». L'Italia divisa in tre: regioni gialle, arancioni e rosse. In queste ultime sarà vietato ogni spostamento, anche all'interno del proprio comune, tranne che per motivi di lavoro, studio e salute. Per tutte, coprifuoco a partire dalle 22.

PIANO DELLA BUSSOLA «L'Rt, l'indice di contagio, è aumentato, in media, a 1,7», ha spiegato Conte, «significa che alcune regioni sono ben oltre questa soglia. Sale il numero degli asintomatici, con la curva del contagio in costante aumento. Nelle prossime settimane molte regioni rischiano di superare la soglia critica. Dobbiamo intervenire con un "piano della bussola", che ci indicherà dove agire, le zone a rischio più elevato e dove adottare misure più restrittive. Se fossero state uniche e uguali su tutto il territorio (soluzione chiesta a gran voce da molte Regioni) avremmo corso un doppio rischio: non attuare provvedimenti adeguati per le regioni in difficoltà e imporre sacrifici più elevati a quelle ancora sotto la soglia di allarme».
AREA GIALLA Nell'area gialla, zona in cui è inserito l'Abruzzo insieme a Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguaria, Marche, Molise, Trentino Alto Adige, Sardegna, Toscana Umbria e Veneto, sarà vietata la circolazione dalle 22 alle 5 del mattino «salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute, con la raccomandazione a spostarsi il meno possibile, anche durante il giorno. Nei giorni prefestivi e festivi, chiusi i centri commerciali, ad eccezione di farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole. Chiusi anche musei e mostre. La didattica sarà a distanza, al 100% per le scuole secondarie di secondo grado, con i soli laboratori in presenza e nelle università, salvo alcune attività per le matricole e di laboratorio. Bloccati tutti i concorsi, tranne quelli per personale medico e protezione civile. Sul fronte dei trasporti, riduzione del 50% della capienza sui mezzi pubblici, ad eccezione dei mezzi di trasporto scolastico. Sospese le attività nelle sale giochi, sale scommesse e bingo e slot machine in bar e tabaccherie. Bar e ristoranti abbasseranno le saracinesche alle 18, ma l'asporto sarà consentito fino alle 22. Per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni. Restano chiusi cinema, teatri, piscine e palestre, aperti i centri sportivi.
AREA ARANCIONEDue le regioni che ne fanno parte al momento: Puglia e Sicilia. In queste zone, oltre al coprifuoco serale, saranno vietati gli spostamenti in entrata e uscita e da un comune all'altro, tranne che per motivi di lavoro, studio e necessità, che dovranno essere attestati con autocertificazione da presentare su richiesta. Ristoranti, bar e pasticcerie chiuderanno 7 giorni su 7, con asporto consentito fino alle 22. Nessuna restrizione per la consegna a domicilio. Didattica a distanza per gli istituti superiori e le università e attività in presenza per le scuole dell'infanzia, la primaria e le prime classi delle medie.
AREA ROSSAQuattro le regioni dove l'allerta è massima: Lombardia, Piemonte, Valle D'Aosta e Calabria. In questo caso, è vietato ogni tipo di spostamento, anche all'interno del proprio comune, in qualunque orario, tranne che per motivi di lavoro e di salute o per accompagnare i figli a scuola. No agli spostamenti da una regione all'altra e da un comune all'altro. Chiusi bar, ristoranti e pasticcerie, 7 giorni su 7, con asporto fino alle 22 e consegna a domicilio senza restrizioni. Chiusi anche tutti i negozi tranne alimentari, supermercati, farmacie, parafarmacie, tabaccherie ed edicole. All'ultimo momento, rispetto alla prima stesura della bozza del decreto, è stato deciso di lasciare aperti anche i parrucchieri; non potranno lavorare, invece, i centri estetici. Cambia anche la didattica a distanza che, per le regioni in zona rossa, partirà dalla seconda media. «Non abbiamo voluto imporre sacrifici agli studenti della prima media, che hanno appena avviato un nuovo percorso scolastico», ha dichiarato il presidente del Consiglio, Conte. Attività in presenza, invece, per le scuole dell'infanzia, la primaria e le prime classi delle medie. Sospese tutte le competizioni sportive, ad eccezione di quelle riconosciute dal Coni (Comitato olimpico nazionale italiano)e dal Cip (Comitato italiano paralimpico) come di interesse nazionale. Chiusi anche i centri sportivi, mentre rimane consentito svolgere attività motoria vicino alla propria abitazione e attività sportiva solo all'aperto, purché individuale e con l'utilizzo della mascherina.
DECRETO RISTORI BIS Conte ha annunciato un nuovo intervento dedicato alle attività che, con l'entrata in vigore del Dpcm, dovranno chiudere. Si tratta di un decreto "Ristori bis", che dovrebbe arrivare sul tavolo del consiglio dei ministri già domani. Forme di sostegno mirate e pensate per aiutare le categorie più colpite, tra cui partite Iva, artigiani e altri professionisti, con aiuti proporzionali all'entità delle restrizioni. «È all'esame un decreto Ristori bis, con sostegni concreti. Le somme previste arriveranno direttamente sul conto corrente», ha assicurato il premier, «per dare un indennizzo immediato a chi dovrà bloccare l'attività. Ci aspettano mesi lunghi e difficili, possiamo contenere e bloccare la curva del contagio sostenendoci gli uni con gli altri».

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