PESCARA Dove eravamo rimasti. Ora che anche l'Abruzzo sarà investito dalla ricostruzione post Covid, grazie a finanziamenti extra che lo stesso Luciano D'Alfonso quantifica in circa 1 miliardo di euro (quando e se arriveranno dall'Europa), l'ex governatore della Regione non poteva restare a guardare. Il tema delle infrastrutture è da sempre il pallino del senatore dem, da quando con i calzoni corti frequentava i circoletti della Dc nella Val Pescara e dispensava già consigli su come ricucire la viabilità tra Comuni e contrade. Adesso il richiamo delle sirene arriva dal programma messo a punto dal suo successore in Regione, Marco Marsilio. Le 68 priorità presentate dal governatore sono troppe secondo D'Alfonso: «Quando si dice che tutto è prioritario nulla è prioritario. Un programma, quello di Marsilio incalza il parlamentare pescarese- che somiglia all'acqua Sangemini».
Ma dopo la prima bordata arriva la mano tesa: «La giunta va aiutata a trovare poche ed essenziali priorità in 16 mesi: 4 per la gomma, che significa viabilità ordinaria; 2 per l'acqua, la mobilità del sistema portuale; una per il ferro. Senza dimenticare la infrastrutturazione moderna, che passa dalla digitalizzazione. Non c'è infatti nulla sulla banda ultra larga». Ed eccoli i progetti messi in fila da D'Alfonso per far ripartire l'Abruzzo senza perdersi nei rivoli delle procedure e in opere coriandolo: l'ammodernamento della linea ferroviaria Pescara-Roma, che gode già dello stanziamento di 1,6 miliradi e di 15milioni per la progettazione dell'opera, indispensabile per far partire i lavori. Progettazione che a detta di D'Alfonso va subito affidata a Italferr per sbloccare l'investimento. Prevedendo nella progettazione una zona elettiva Pescara-Sulmona e una Avezzano-Roma.
OBIETTIVI Obiettivi precisi che il senatore sollecita anche per la viabilità ordinaria. Tra questi, il completamento del 4. lotto della Teramo-Mare: «Con 2 mesi di lavoro parte anche questa». La variante Vasto-San Salvo, che dispone già di un finanziamento di circa 98 milioni di euro. Il prolungamento della strada L'Aquila-Amatrice fino all'incrocio con la Salaria «in un rettangolo dell'Appennino cruciale e a vocazione turistica», sottolinea D'Alfonso.
Poi la realizzazione della Loreto-Penne, come accesso pescarese al Gran Sasso, mentre l'ex governatore ricorda che non c'è più traccia, nei programmi della Regione, del passaggio della viabilità provinciale all'Anas, che lui aveva avviato con la cessione di 533 chilometri di strade. Quindi la questione dei porti, con la richiesta di appaltare subito i 59 milioni destinati allo scalo marittimo di Ortona e i 32 per quello di Pescara. «Noi è l'assicurazione un po' provocatoria vi garantiamo che non faremo né denunce, né comunicati stampa vagabondi come è accaduto contro di noi in passato. Ma saremo pronti ad applaudirvi se porterete a compimento questi progetti». A cui il senatore ne aggiunge uno ritenuto altrettanto prioritario: «Il tema dei trasporti eccezionali va affrontato con percorsi dedicati, come avviene per quelli militari. Tracciati che dai siti industriali conducano alle aree portuali, come quello di Ortona, garantendo la sicurezza sulla viabilità ed evitando rallentamenti. Mi auguro ha aggiunto D'Alfonso che il presidente della giunta regionale faccia sentire la sua voce affrontando la questione in sede di Conferenza delle Regioni».
IL PUNTO Sul punto D'Alfonso ha già presentato un suo disegno di legge in Senato. Maggiore coraggio è stato sollecitato anche sul tema delle procedure relative all'assegnazione dei lavori: «La Fondovalle-Sangro non ha incontrato alcun contenzioso». A margine dell'incontro sulle infrastrutture, l'ex governatore, invitato a dire la sua sull'inchiesta bis di Rigopiano (segnata nei giorni scorsi dal tentativo di suicidio dell'ex capo della mobile di Pescara, Pierfrancesco Muriana) ha risposto così: «Come sapete su questa vicenda giudiziaria mi sono consegnato al silenzio. Quando tutto sarà finito dirò anch'io il mio punto di vista».