Data: 06/01/2023
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Inflazione record: gli aumenti previsti Dal cibo ai trasporti, il 2023 sarà peggio dello scorso anno: una coppia con due figli spenderà oltre 3.100 euro in più
PESCARA Secondo i dati provvisori resi noti ieri dall'Istat, l'inflazione media del 2022 è pari a +8,1%, dal +1,9% del 2021.«Famiglie sempre più inguaiate! Tutti nodi che ora verranno al pettine, con effetti negativi sui consumi e sul Pil. L'Istat ha attestato che nel terzo trimestre 2022 il potere d'acquisto, pur tenendo ancora rispetto al secondo trimestre, è sceso dell'1,2% rispetto a un anno prima. Un primo campanello d'allarme, per una situazione destinata a peggiorare nel quarto trimestre dello scorso anno e soprattutto nel corso del 2023 per via dell'inflazione pari a +8,1%, record dal 1985», afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.I dati dell'inflazione implicano che nel 2022 una coppia con 2 figli ha pagato 700 euro in più rispetto al 2021 per poter mangiare e bere. Una famiglia media ha avuto una stangata per i prodotti alimentari e le bevande analcoliche pari a 513 euro, cifra che sale a 632 per una coppia con 1 figlio e che arriva a 836 euro per le coppie con 3 figli.Per quanto riguarda l'inflazione media nel suo complesso, il +8,1% significa aver avuto nel 2022, per una coppia con due figli, un aumento del costo della vita rispetto al 2021 pari a 2.766 euro su base annua, di cui 1.321 per abitazione, elettricità e combustibili, 425 per trasporti, 724 per il solo carrello della spesa. Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva avuta nel 2022 è pari a 2.570 euro. In media per una famiglia il rincaro dello scorso anno è di 2.219 euro, 1.200 per l'abitazione, 532 per il solo carrello della spesa. Il primato spetta ancora una volta alle famiglie numerose con più di 3 figli con una mazzata rispetto al 2021 pari a 3.102 euro, 1.472 per l'abitazione e 860 per i beni alimentari e per la cura della casa e della persona.Sul fronte dei trasporti il 2023 si è aperto all'insegna dei rincari dell'intero comparto. Lo denuncia Assoutenti, che ricorda come a partire dal primo gennaio gli italiani siano stati chiamati a fare i conti con gli aumenti dei listini di benzina e gasolio causati dall'addio al taglio delle accise, con gli incrementi dei pedaggi autostradali e, in molte città, con i rincari dei biglietti dei bus cittadini.Andando nel dettaglio, Assoutenti stima un aggravio di spesa in media pari a +366 euro annui a famiglia come effetto dell'eliminazione del taglio alle accise che gravano sui carburanti, che avevano portato ad una riduzione dei prezzi, considerando anche l'Iva, di 30,5 centesimi di euro, poi ridotto a 18,3 centesimi. Indipendentemente dall'andamento dei listini alla pompa nel corso del 2023, la maggiore spesa solo per il rialzo delle accise sarà quindi pari, ipotizzando due pieni a famiglia al mese, a 366 euro annui.C'è poi la questione pedaggi autostradali, che come noto sulla rete Aspi sono aumentati del 2% dall'1 gennaio, con un ulteriore rincaro dell'1,34% a partire da luglio 2023. In base alle elaborazioni di Assoutenti, per andare da Roma (sud) a Milano (ovest) il pedaggio sale dai 46,5 euro del 2022 agli attuali 47,3 euro, per poi raggiungere 48 euro a luglio, con un aumento di 1,5 euro. Da Napoli (nord) a Milano si spendevano lo scorso anno 58,6 euro: ora servono 59,7 euro (60,5 euro a luglio, +1,9 euro). Per le tratta Bologna-Taranto la spesa sale da 55,1 euro a 56,1 euro del 2023 (56,9 euro da luglio, +1,8 euro). |
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