Data: 04/01/2023
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Incidenti sul lavoro: fine anno in crescita. I dati resi noti dell'inail: il numero maggiore registrato nel chietino
Secondo gli ultimi dati Inail diffusi dalla Cgil Abruzzo Molise, nel 2022 gli infortuni sul lavoro nella regione sono cresciuti del 41% rispetto all'anno precedente, più della media nazionale, ferma al 38,7% PESCARA Secondo gli ultimi dati Inail diffusi dalla Cgil Abruzzo Molise, nel 2022 gli infortuni sul lavoro nella regione sono cresciuti del 41% rispetto all'anno precedente, più della media nazionale, ferma al 38,7%. Ma resta ancora da monitorare il mese di dicembre, che potrebbe allargare ulteriormente questa forbice: circa 44 infortuni al giorno nei primi 11 mesi del 2022, visto che gli incidenti segnalati in Abruzzo sono stati 14.774, di cui 20 mortali. La maglia nera va alla provincia di Chieti (4.616), seguita da Teramo (4.309), Pescara (3.072) e L'Aquila (2.777). Naturalmente si parla dei casi noti all'Inail, al netto di quelli non denunciati dai datori di lavoro e dagli stessi dipendenti, che potrebbero accrescere il numero reale degli infortuni.
«Un anno funesto» per il sindacato. Cifre che confermerebbero «l'emergenza sicurezza» sui posti di lavoro, riproponendo la grande questione del potenziamento dei controlli da parte degli enti preposti. La Cgil invita anche le aziende a investire in «cultura della sicurezza e in macchinari, tecnologie e manutenzioni necessari a impedire che un turno di lavoro commenta il segretario Francesco Spina si trasformi in un turno di morte».
Rispetto all'anno precedente diminuiscono gli incidenti mortali, passati dai 37 del 2021 ai 20 dei primi 11 mesi del 2022. Ma il sindacato ricorda che fra quelli segnalati nel 2021, 15 erano dovuti a contagi da Covid, mentre lo scorso anno nessuno tra i decessi per incidenti sul lavoro è stato attribuito alla pandemia. Tra le 20 vittime registrate in Abruzzo 4 sono donne, così come i cittadini di nazionalità straniera. In 5 casi si tratta di incidenti stradali avvenuti sul percorso casa-lavoro. La fascia di età più colpita resta quella tra i 50 e i 59 anni, con 8 vittime. Chieti e L'Aquila (6 infortuni mortali a testa) le province più penalizzate. Nel caso del territorio aquilano i numeri sono ancora più drammatici rispetto alla densità della popolazione: un infortunio mortale ogni 463.
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