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Data: 27/06/2021
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

In piazza per dire no a 17mila licenziamenti Gli abruzzesi protagonisti alla manifestazione nazionale con Cgil, Cisl e Uil I sindacati: senza proroga a ottobre del blocco esploderà una bomba sociale

L'Abruzzo in prima linea ieri a Bari per dire no a 17mila licenziamenti previsti nella nostra regione con lo sblocco dei licenziamenti che scatterà tra appena 4 giorni se non ci sarà la proroga annunciata. Il capoluogo pugliese (piazza della Libertà), insieme a Firenze (piazza Santa Croce) e Torino (piazza Castello), è stato una delle tre città individuate da Cgil, Cisl e Uil per l'iniziativa unitaria ("Ripartiamo insieme - Con il lavoro, la coesione e la giustizia sociale per l'Italia di domani), pensata per presentare la piattaforma che prevede, tra le altre cose, la richiesta di proroga del blocco dei licenziamenti a fine ottobre. A Bari è intervenuto Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil. Arrivati soprattutto con pullman, anche se non poche sono state le macchine private, centinaia sono stati gli abruzzesi sono confluiti in piazza con bandiere, palloncini colorati, striscioni. Il caldo soffocante è stato mitigano con bottigliette d'acqua e i cappellini, con le sigle sindacali, erano indossati con particolare dedizione.Gli abruzzesi hanno sfidato chilometri e afa perché c'era da difendere diritti: proroga blocco dei licenziamenti, ammortizzatori sociali, Pnrr-investimenti, pensioni, sanità. Non autosufficienza, occupazione donne e giovani, fisco, scuola, rinnovi contrattuali, salute e sicurezza.Tra le proposte, per quanto riguarda i licenziamenti, si chiede di garantire almeno fino al 31 ottobre 2021 la proroga del blocco e la cig-Covid gratuita per tutti i settori; per le pensioni: flessibilità in uscita dai 62 anni o con 41 anni di contributi. Riconoscimento di lavori gravosi, poveri, discontinui e di cura, svolti in particolare dalle lavoratrici, valorizzazione della maternità e tutela dei redditi di pensione.Per la sanità si chiede il diritto alla salute e cure accessibili e di qualità per tutta la popolazione; per l'autosufficienza: subito una legge che aumenti in modo significativo le risorse e assicuri in ogni parte del Paese prestazioni, sostegno e servizi adeguati e uniformi a tutti i cittadini e famiglie.Occupazione di donne e giovani e, inoltre, la scuola, sono altri due argomenti affrontati. Per il primo viene chiesto un piano per l'occupazione giovanile e femminile, un lavoro stabile e sicuro favorendo l'introduzione di misure di conciliazione vita-lavoro ad utilizzo paritario per uomini e donne. Mentre per la scuola: modificare il decreto sostegni bis, attuare il Patto per la scuola, stabilizzare i precari con almeno 36 mesi di servizio sui tutti i posti di servizio vacanti. Un altro punto consiste nel continuare nella stagione dei rinnovi contrattuali mentre, per quanto riguarda salute e sicurezza si chiede di definire la strategia nazionale di prevenzione e sicurezza.«Non è una piazza contro», ha detto Michele Lombardo, segretario generale Uil Abruzzo, «ma a favore del lavoro. Per questo abbiamo chiesto con forza la proroga del blocco dei licenziamenti alla fine di ottobre per evitare che ora scoppi una vera e propria bomba sociale. È una richiesta di buon senso, all'insegna della gradualità che deve accompagnare una decisione del genere. L'Abruzzo, in particolare, rischia molto: migliaia di lavoratori e famiglie rimarrebbero senza lavoro se il governo non dovesse tornare sui suoi passi. Non ce lo possiamo permettere. È il messaggio che parte da queste piazze. Noi siamo con i lavoratori, per il rilancio dell'Abruzzo e dell'Italia».Secondo le stime in Abruzzo 17mila sono i lavoratori che perderanno il posto di lavoro dopo un anno già di per sé drammatico in tema di occupazione persa e di riduzione delle ore lavorate. «Molte aziende abruzzesi e molisane» ha detto il segretario generale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri presente a Bari «sono già pronte ad aprire le procedure di licenziamento. Riteniamo tutto questo molto ingiusto considerando che in Parlamento, in questi giorni, si sta discutendo della conversione del decreto Sostegni bis che fornisce aiuti alle imprese in difficoltà, ma poi non garantisce l'estensione e le tutele anche ai lavoratori che operano in quelle imprese. Siamo qui, con Cisl e Uil, per chiedere di far ripartire il Paese con un'altra marcia, senza lasciare nessuno fuori: più tutele per il lavoro, più lavoro stabile, più sicurezza riforma degli ammortizzatori sociali. Nessuno deve rimanere indietro», conclude Ranieri.Sono state collegate con maxi-schermi le tre piazze di Bari, Firenze e Torino, per far sentire ancora più unita la manifestazione nazionale e ieri, gli abruzzesi, hanno detto "presente" in un momento così delicato per il Paese.


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