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Data: 26/02/2023
Testata Giornalistica: IL QUOTIDIANO DEL MOLISE
    IL QUOTIDIANO DEL MOLISE

In Molise i treni più vecchi d’Italia: all’ultimo posto anche per il numero di corse giornaliere. E’ questa la fotografia che emerge del Molise in Pendolaria 2023, l’ultimo rapporto di Legambiente sulla circolazione ferroviaria nel nostro Paese

Non soltanto meno corse, ma anche operate da treni più vecchi. E’ questa la fotografia che emerge del Molise in Pendolaria 2023, l’ultimo rapporto di Legambiente sulla circolazione ferroviaria nel nostro Paese. Una Italia a due velocità che mostra grandi differenze tra nord e sud. Proprio nel Meridione si trovano quasi tutti i casi record di anzianità dei parchi rotabili. In questo senso il primato, in negativo, spetta proprio al Molise dove l’età media dei treni è di 22,1 anni. Dei 22 treni della flotta censita dal rapporto Pendolaria 2023, dunque, il 95% ha più di 15 anni. 

Segue, ma staccata, la Calabria: 99 mezzi, il 78,7% over 15 (e 21,4 anni di media). E poi la Campania: 245 convogli, il 72,2% con più di 15 anni (stessa età media della Calabria). «Si tratta di situazioni dove lo scostamento rispetto alla media nazionale è molto elevato e dove esistono treni che sono davvero troppo “anziani” per circolare e garantire un servizio all’altezza», si legge nel report. La flotta più giovane? In Valle d’Aosta (8,1 anni), 10 treni e nessuno ha più di 15 anni.

In generale, Pendolaria conferma le differenze fra le varie aree del Paese. A pagarne lo scotto è soprattutto il Mezzogiorno. Venendo poi alle corse, se in Lombardia quelle giornaliere sono 2,173 in Sicilia appena 506. Il numero di corse in Puglia invece si attesta a 889, posizionandosi a metà classifica in Italia tra la prima, la Lombardia e Molise, dove le corse sono appena 28.

Pochi investimenti. Va da sé che tali criticità possano essere risolte solo tramite adeguati investimenti. Eppure – analizza ancora Legambiente – «negli undici anni dal 2010 al 2020 sono stati fatti più investimenti sulle infrastrutture per il trasporto su gomma che su ferro. Stando ai dati del Conto nazionale trasporti, dal 2010 al 2020 sono stati realizzati 310 km di autostrade, a cui si aggiungono migliaia di chilometri di strade nazionali, a fronte di 91 chilometri di metropolitane e 63 km di tranvie».

«L’Italia ha bisogno di aumentare sensibilmente il numero di passeggeri che viaggiano in metro e in treno, se vuole migliorare anche la qualità dell’aria e ridurre le emissioni di CO2», si legge ancora. Ma se l’obiettivo è incrementare il numero di passeggeri dei treni, non ci siamo ancora. Non solo in Molise, dove  i treni di fatto non ne circolano. «In molte regioni il numero di persone che prende il treno e il trasporto pubblico locale, lasciando a casa l’auto, è fermo o addirittura diminuito».


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