Data: 03/05/2023
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
|||||||||||
|
|||||||||||
Imprese, allarme lavoratori una su tre non trova operai. Il fenomeno nonostante la regione abbia perso circa diecimila occupati. Per il 46 per cento si tratta di carenza di profili professionali ben formati
L'AQUILA Tra spopolamento, disoccupazione, carenza di una rete infrastrutturale efficiente, ma anche difficoltà delle imprese (una su due) a trovare figure specializzate, lo stato di salute del mondo del lavoro è sempre più preoccupante. L'Abruzzo infatti registra ancora un record negativo, posizionandosi all'ultimo posto della classifica nazionale con una perdita di diecimila occupati tra il quarto trimestre del 2021 e il quarto trimestre del 2022, con una flessione del 2%. È il peggior risultato degli ultimi 5 anni. Il dato emerge dall'ultimo report dell'economista Aldo Ronci, elaborato sulla base dei dati Istat e Svimez. «La perdita di diecimila occupati in Abruzzo e il massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali ci fanno capire come il sistema economico abruzzese ed in particolare quello industriale sia soggetto ad una forte ristrutturazione. Cambiano le commesse, cambiano i mercati, cambia la domanda. La transizione ecologica e digitale in atto richiede in questa fase che le imprese attuino massicci investimenti per l'innovazione dei processi e dei prodotti - spiega Carmine Ranieri, segretario generale della Cgil Abruzzo Molise - Solo così facendo potremo conservare e rafforzare l'attuale sistema industriale, motivo per cui è necessario che la Regione adotti politiche industriali efficaci che aiutino le imprese ad attuare tali processi attraverso un utilizzo efficace delle risorse comunitarie che puntino alla salvaguardia dell'occupazione ed alla creazione di nuovi posti di lavoro».
LO STUDIO - Lo studio evidenzia che negli ultimi 20 anni l'andamento demografico della regione ha subito una decrescita doppia rispetto al trend nazionale, pari al 4,23% dal 2013 al 2021. «L'Abruzzo continua a perdere popolazione, soprattutto nelle aree interne - ha commentato il segretario regionale della Uil, Michele Lombardo - Da questo dato preoccupante nasce la necessità di poter costruire degli interventi di natura straordinaria nelle aree interne che possano consentire un nuovo percorso di crescita economica e sociale, tale da poter invertire questa tendenza negativa». Non meno allarmante è il dato che si evince dalla dinamica delle imprese, export e produttività: «Nello studio si prendono a riferimento i maggiori settori produttivi della nostra regione, dall'agricoltura all'industria alle costruzioni e ai servizi - ha spiegato Lombardo - La perdita del valore aggiunto che il nostro apparato produttivo ha avuto rispetto al resto del Paese, deve farci riflettere su come noi possiamo dare un segnale positivo al nostro sistema produttivo».
DECRESCITA - Per la Uil ad influire sul dato dell'occupazione, che decresce (-1,23 % tra il 2013 e il 2021), sono anche le infrastrutture. «Anche sull'occupazione non abbiamo la crescita che dovremmo avere - ha aggiunto il segretario regionale Uil - dobbiamo lavorare per invertire questa tendenza. Chiediamo che le risorse della nuova programmazione 2021-2027 vadano a finanziare progetti che siano in grado di riequilibrare il nostro territorio regionale tra le aree interne e il resto della regione. Tra i più necessari ci sono gli interventi sulle infrastrutture, come la messa in sicurezza delle A24 e A25, l'allargamento e messa in sicurezza della A14 e l'avvio dell'alta velocità e capacità della linea ferroviaria Pescara-Roma». Le criticità non riguardano soltanto il mercato del lavoro, che appunto ha subito una pesante flessione in dodici mesi. L'indagine nazionale condotta da Confesercenti e Swg, infatti, rileva che il 36% delle imprese abruzzesi ha difficoltà a reperire lavoratori e si appresta dunque a tagliare i servizi riducendo anche la marginalità della propria azienda. «In tutta Italia si stanno cercando altri centomila lavoratori, stimiamo che siano oltre 2 mila solo in Abruzzo ci sono difficoltà sono strutturali, ma a rendere difficile il reperimento di addetti è soprattutto il mismatch, ovvero il disallineamento tra domanda e offerta - ha affermato il presidente di Confesercenti Abruzzo, Daniele Erasmi - Quasi un'impresa con problemi di personale su due (il 46%) indica infatti come impedimento principale proprio la mancanza di candidati con una preparazione adeguata. Fattore minore, invece, è quello economico: solo il 19% segnala di non aver assunto perché non si è trovato l'accordo sui compensi», ha proseguito. Stagionalità e lavoro nel fine settimana inoltre «sono elementi di precarietà, che penalizzano l'offerta», come sottolineato da Lido Legnini, direttore regionale di Confesercenti e coordinatore delle politiche per il mezzogiorno della confederazione. Particolarmente rilevante, ha aggiunto Sonia Di Naccio, responsabile dell'Ufficio politiche del lavoro di Confesercenti Abruzzo, è la formazione: «Occorre che le istituzioni investano sulla formazione di qualità dei lavoratori».
|
|||||||||||
www.filtabruzzomolise.it ~ cgil@filtabruzzomolise.it |
|
|||
Federazione Italiana Lavoratori Trasporti CGIL AbruzzoMolise - Via Benedetto Croce 108 - 65126 PESCARA - Cod. Fisc.: 91016710682 - mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - PEC: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
|