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Data: 27/03/2021
Testata Giornalistica: IL CENTRO

Il treno veloce resta senza fondi. L'ex presidente del Parco della Maiella Iezzi denuncia il taglio del finanziamento a suo tempo previsto: «Il Recovery fund così come costruito non rappresenta un'opportunità per la linea Pescara-Roma»

SULMONA Il Recovery fund non sarà un'opportunità per la Roma- Pescara? I milioni di euro che l'Europa è pronta a dirottare su importanti progetti per il rilancio dell'economia italiana non saranno destinati, non in misura maggiore di quelli già previsti e annunciati lo scorso anno, all'atteso rilancio della linea ferroviaria. A denunciarlo è Franco Iezzi, presidente dell'associazione Ars che in più occasioni si è occupato di questo progetto strategico per l'Abruzzo intero. Bisognerà quindi attendere ancora prima di poter arrivare da Roma ad Avezzano o Sulmona in tempi ragionevoli? Forse sì. L'opera strategica si è già vista decurtare milioni di euro e ora realizzarla potrebbe essere sempre più difficile. Iezzi, ex presidente del Parco nazionale della Maiella, durante un convegno che si svolse a Sulmona riuscì a mettere intorno a un tavolo i protagonisti di questa opera colossale - l'allora amministratore delegato di Rfi, Maurizio Gentile, il presidente della Regione, Marco Marsilio, il sindaco di Pescara, Carlo Masci e altri alti rappresentanti di Fs - che aveva già la copertura finanziaria pari a un miliardo e 500 milioni di euro per la realizzazione delle due tratte Sulmona-Pescara e Avezzano-Roma. A distanza di mesi, però, le cose sono cambiate.L'allora ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Paola De Micheli, ha inserito l'ammodernamento dell'infrastruttura tra le 50 opere strategiche da commissariare evidenziando che i fondi previsti per gli interventi di potenziamento della linea ferroviaria ammontavano a 600 milioni di euro. Tutto è stato poi consegnato all'ex premier Giuseppe Conte e nessuno ha detto nulla.Ma il taglio sostanziale ha mandato su tutte le furie il presidente dell'associazione sulmonese Iezzi e i tanti pendolari abruzzesi che speravano di vedere tagliati una volta per tutte i tempi di percorrenza dei collegamenti ferroviari tra l'Abruzzo e la Capitale.La situazione con l'emergenza Covid non è cambiata, anzi. In queste ultime settimane si è sentito molto parlare di progetti strategici per il futuro dell'Italia e in particolare per il rilancio delle aree interne. Tante infrastrutture che potrebbero cambiare le sorti degli italiani e magari migliorare la loro qualità della vita. «Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, redatto in inglese e già pronto, è all'esame delle competenti commissioni parlamentari», ha commentato il presidente dell'associazione Iezzi, «è vero che tra le opere previste c'è anche la linea ferroviaria Roma-Pescara ma per essa si prevede un misero finanziamento di soli 620 milioni di euro, proventi del vecchio contratto di programma ministero Infrastrutture e Rete ferroviaria italiana, rispetto ai 6,4 miliardi di euro previsti per l'intera opera e quindi nessun nuovo apporto di risorse proveniente dal Recovery fund. Il capitolo autostrade-ferrovie che prevede 28 miliardi di euro è già passato in commissione trasporti del Senato che ha dato il suo parere favorevole. Entro il 30 aprile dovrà essere presentato a Bruxelles e se non si interverrà per modificarlo l'Abruzzo avrà perso un'altra importante partita, strategica per il suo futuro. Il coronavirus tra qualche tempo - questo almeno è quello che tutti speriamo - dovrebbe incutere meno paure, ma l'Abruzzo resterà con i suoi problemi ulteriormente aggravati», ha concluso l'ex presidente del Parco della Maiella, Franco Iezzi. «La loro soluzione passa anche per la realizzazione del collegamento veloce con Roma ora, vista l'esiguità dei fondi, a rischio. Coloro che in tutti questi mesi hanno fatto solo falsi proclami abbiano la dignità di fare adesso qualcosa di concreto per invertire la rotta».

27 marzo 2021 il centro SULMONA


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