Data: 09/11/2019
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Il terremoto scuote il cratere dove già era tutto bloccato. Pratiche al palo e assunzioni in alto mare le scosse aggravano la situazione dei paesi. Il capoluogo pronto a tendere la mano ma la solidarietà non basta all’entroterra
La scossa di terremoto di magnitudo 4.4 a Balsorano, interessato da uno sciame sismico in corso, è stata avvertita distintamente all’Aquila. Pur trattandosi di due territori diversi ma non così poi tanto lontani geograficamente, le sensazioni e le paure riemergono sempre in città e nei Comuni limitrofi impegnati in un lento e difficile percorso di ricostruzione. È forte la solidarietà che, come fu per il sisma del centro Italia, gli aquilani ora stanno manifestando nei confronti di quelle popolazioni che vivono ore di angoscia. L’Aquila con il terremoto ci convive come fanno i paesi dell’alta Valle dell’Aterno che, per esempio, nel recente sisma del centro Italia hanno riportato altri danni, da sommare a quelli del 2009. Sono i paesi che “resistono”. Imbrigliati tra problemi e burocrazia del doppio cratere. Da un lato il sisma del 2009 che ha provocato danni ingenti, dall’altro quello del 2016 che li ha aggravati bloccando di fatto la ricostruzione. VIAGGIO Il viaggio nei paesi dell’alta valle dell’Aterno è fatto soprattutto di ombre ma ora i sindaci insistono e rilanciano sulla necessità di accelerare i processi, di snellire la burocrazia e di assumere personale. Il sindaco di Montereale Massimiliano Giorgi (nella foto tonda) punta tutto sulla sua gente. Nonostante i problemi la gente c’è e torna, come resistono le attività commerciali. Per il sismadel 2009 Giorgi afferma che si sta cercando di accelerare sugli aggregati ma, di fatto, il sisma più recente ha bloccato tutto con nuove verifiche da fare e progetti implementati su edifici che hanno avuto nuovi danni. «Con il responsabile dell’Usrc Raffaello Fico - dice Giorgi - ogni 15 giorni ci aggiorniamo, i provvedimenti stanno uscendo». Giorgi però insiste sul ruolo del commissario Farabollini che dovrebbe sbloccare l’assunzione di 55 nuove unità per l’Abruzzo ma che ancora non lo fa. Per il 2016 ci sono pochissime pratiche, si può quasi dire che il percorso sta iniziando ora dopo tre anni. Sino a poco tempo fa era stata autorizzata solo una pratica, ora fortunatamente Giorgi riconosce che la Regione con Rivera ha dato nuovo impulso definendone sei negli ultimi mesi. Per lui è gravissimo che si sia arrivati a novembre senza sbloccare le assunzioni. A Campotosto la situazione è ancor più grave. Per il sindaco Luigi Cannavicci il suo Comune è spopolato, c’è solo quel poco di turismo estivo con i camper per il lago. Tutti gli edifici sono danneggiati e la gente non si può neanche far tornare perché i Sae sono stati fatti solo in parte, si attende il secondo lotto e si sta ancora assegnando il primo con 14 unità. Anche se Campotosto ha una densità demografica inferiore rispetto agli altri paesi della valle pure qui il nodo del personale pesa e il sindaco non ha neanche il segretario comunale. Sul piatto per il sisma recente c’erano più o meno 16 pratiche per danni lievi, nessuna è all’esame mentre con l’Usrc si sta procedendo più speditamente. Anche l’Usr di Teramo però ha le medesime criticità sul personale. |
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