Due ore di confronto serrato non sono bastate, tra amministratori comunali e commercianti, per convincere della bontà della scelta delle 4 corsie su viale Marconi, due solo per i bus. Tutto questo in sala consiliare, nella seduta congiunta delle commissioni Attività produttive e Lavori pubblici. Davanti agli assessori Albore Mascia e Cremonese, ai consiglieri Pastore, Foschi, Salvati e Rapposelli, al dirigente Trisi e al rup Cantagallo, la leader del comitato Salviamo viale Marconi, Fabiana Tenerelli, è andata dritta al punto: «Le 4 corsie lì non c'entrano e la strada così non è fruibile». E ha aggiunto, gelando i presenti: «In una sola settimana, nel tratto con la nuova segnaletica, gli incassi sono crollati del 50%: vuol dire che avremo una mobilità sostenibile su un viale che presto non avrà più negozi». Apriti cielo. Marina Dolci, neo presidente di Confesercenti, ha avvertito: «Dobbiamo stare attenti alla microeconomia della città». Padovano, presidente di Confcommercio, ha esortato a estendere il progetto su una più ampia fetta di Portanuova, tesi condivisa da Rapposelli che da sempre propone bus a senso unico con percorso ad anello, in una direzione su viale Marconi e nell'altra su viale d'Annunzio «in modo da tutelare la strada più commerciale e rivitalizzare la parallela» Ma la parallela più utile in tal senso potrebbe rivelarsi essere via Croce, quando - forse già tra un anno - sarà percorribile fino al porto.
BOTTA E RISPOSTA Tra i commercianti, incisivo - fino a battibeccare con Mascia - Lucio Marinelli, titolare di un bar tabacchi su viale Marconi: «C'è un treno che da Montesilvano porta al Tribunale di Pescara in 12 minuti, uno solo al mattino: perché non potenziare quel collegamento anziché puntare sui bus elettrici? E poi gli stalli di sosta sono stretti, suv e furgoni non c'entrano e si rischiano incidenti». Ma il bus fa tappa alla stazione del Tribunale «proprio nell'ottica di un sistema intermodale» gli ha risposto Foschi e poi Albore Mascia: «Il treno non esclude i bus». Viabilità e sicurezza i nodi evidenziati dall'opposizione che ha giocato sugli imbarazzi del centrodestra: «Diteci se il piano è modificabile, altrimenti incontri come questo non hanno senso» hanno detto Pagnanelli, Giampietro e Catalano del Pd. «Porterete le due corsie di bus anche su corso Vittorio Emanuele?» hanno chiesto, ricevendo in risposta un chiaro sì. «Se il Consiglio di Stato dovesse confermare lo stop del Tar cosa farete?» ha domandato Frattarelli (Lista Sclocco) e su questo aspetto Albore Mascia è stato lapalissiano: «Vedremo come finirà tra un anno, in ogni caso non c'è nessuna sentenza bensì una ordinanza. Comunque sulla strada parco e lungo il tracciato metteremo eventualmente altri mezzi, ma non i Jumbo bus«. Il fuoco di sbarramento del centrosinistra non si è fermato lì. «Dicevate di voler sospendere i lavori fin dopo Natale e invece procedono: viale Marconi diventerà come la Colombo di Roma». «Un'autostrada andrebbe fatta più all'esterno e non in centro» ha detto Alessandrini, M5S. E' stato Trisi a ribattere su tutti i fronti: «Corsie e marciapiedi sono a norma, mai detto di fermare i lavori. Nell'aspetto politico non entro». Ci è entrato invece Albore Mascia con un excursus del progetto, «proposto dal centrosinistra del sindaco Alessandrini nel 2018 e che prevedeva 4 corsie poi diventate 3, ma votato solo nel 2019, una settimana prima di lasciare il Comune perché voi stessi eravate divisi». Ora il cerino è nelle mani del centrodestra «che sul progetto è coeso: ragioniamo da amministratori, abbiamo una delega dagli elettori e andiamo avanti contando sui 6,9 milioni dell'Europa con l'obiettivo - ha concluso Albore Mascia - di abbattere del 50% il CO2 entro il 2030. Non possiamo più tollerare l'ingresso di centomila auto al giorno in città».