ROMA Fs accelera sul fronte dell'autoproduzione di energia e dell'utilizzo di fonti rinnovabili. L'obiettivo, che verrà inserito nel piano industriale che l'ad Luigi Ferraris presenterà il 16 maggio, è ambizioso: oltre un terzo del fabbisogno, circa il 40%, verrà soddisfatto in casa con fonti pulite. Come? Verrà passato ai raggi x tutto il patrimonio immobiliare alla ricerca di superfici per autoprodurre energia green: dalle officine ai tetti delle stazioni fino alle aree non più funzionali all'esercizio ferroviario.
Del resto i consumi annui ammontano a circa 6 TWh, pari al 2% del fabbisogno annuale di energia elettrica a livello nazionale: servono per alimentare la trazione ferroviaria e far viaggiare i treni sugli oltre 12.000 chilometri di linea elettrificata e quelli a trazione diesel sui restanti 4.600 chilometri.
IL BALZO
Nel 2021, come noto, Trenitalia ha raddoppiato la produzione di energia ad uso industriale da impianti fotovoltaici passando da circa 3.000 a poco meno di 6.000 MWh, con investimenti sui tetti green delle officine di Verona, Torino Smistamento e Firenze Osmannoro. Ora vuole fare un ulteriore salto di qualità. Sono infatti attese nel 2022 nuove attivazioni negli impianti di Napoli, Foligno, Voghera e Foggia, oltre al potenziamento dell'impianto di Milano.
Da una parte, è la filosofia del piano industriale di Ferraris, si incrementa la produzione di energia green ad uso industriale, dall'altra si riducono i consumi di energia elettrica grazie all'efficienza dei nuovi treni e alle iniziative per consumare meno.
Un altro capitolo riguarda le stazioni. Qui l'investimento è focalizzato soprattutto sulle grandi superfici di copertura dove, ovviamente, non sussistano i vincoli paesaggistici delle Soprintendenze, legati ad edifici di tipo storico tradizionali. Oltre al nuovo parcheggio a Roma Termini, diventeranno ecologici anche i tetti del parcheggio di Napoli centrale, la stazione di Roma Tiburtina e quella di Palermo per un totale di 40 mila metri quadri da destinare ad impianti fotovoltaici, capaci di coprire il 10% del consumo del fabbisogno delle stazioni.
IL SUOLO
In tutto sono circa 30 milioni di metri quadri di suolo non fertile individuato in aree limitrofe a strade e ferrovie che potrebbero essere utilizzati in ottica green. Alcune di queste aree, come la vasta parte del patrimonio immobiliare del gruppo, si trovano nel centro delle città, a ridosso delle stazioni: per queste sono previste azioni di piantumazione, corridoi verdi che concorrono a riqualificare i sistemi urbani in ottica green, assicurando l'equilibrio tra zone edificate e zone verdi. Piste ciclabili, greenways che partono dalle stazioni e tetti green degli edifici ad esse connessi, producono molteplici vantaggi nella cattura e nello stoccaggio di CO2, la riduzione della temperatura, il miglioramento del benessere dei cittadini e delle città. Energie pulite per una riconversione delle città e delle metropoli.
Si lavora poi sulla coibentazione degli impianti industriali e sul risparmio energetico. Smart building, iniziative per l'efficientamento energetico, interventi di building automation, installazione a tappeto di lampade led a basso consumo e sistemi di corretta gestione luci quali temporizzatori, crepuscolari, regolatori automatici di intensità luminosa come la riqualificazione energetica dei sistemi di aria compressa e di riscaldamento dei grandi impianti di manutenzione dei treni consentiranno a Trenitalia, di tagliare i costi elettrici proiettandosi ancor più verso la carbon neutrality. E si stima che abbatteranno i costi della bolletta energetica del 30% con un investimento complessivo che, prima del nuovo piano industriale ammontava a 60 milioni di euro entro il 2024 per 20 officine.